Il cardinale Krajewski riferisce al Papa tutte le atrocità in Ucraina. L’utilizzo delle armi nucleari ricevono un bel ‘No’ dal Pontefice.
Dopo sette mesi di guerra in Ucraina, che ad oggi è diventata quasi una guerra mondiale, l’utilizzo di armi nucleari per il Papa sembra davvero un’azione intollerabile. Il cardinale Krajewski è stato il portavoce di tutte le angherie e le atrocità che il popolo ucraino ha dovuto subire in questo lungo periodo. Gli aiuti non sono mai abbastanza, ma l’intenzione di utilizzare il nucleare non sarà la soluzione giusta per portare pace al mondo.
All’Udienza Generale
Durante l’Udienza Generale, Papa Francesco spiega che il cardinale Krajewski si è recato per la quarta volta in Ucraina. Le mostruosità subite dal popolo, da egli riferite, hanno causato una situazione estremamente atroce in tutto il Paese. Così racconta il cardinale durante una telefonata avuta ieri col Pontefice.
Krajewski sta aiutando gli abitanti nella zona di odessa e nelle vicinanze. Intanto le riflessioni del Papa spingono a far riflettere sull’intensa malvagità dell’uomo che sta spingendo un intero popolo ad essere completamente martoriato. “Uniamoci a questo popolo così nobile e martire”, dichiara.
Facendo il punto sulla situazione presente in Kazakistan, il Pontefice sottolinea che nonostante i sanguinosi combattimenti avvenuti sono state prese decisioni molto positive. Ad esempio? Quella di dire ‘no’ alle armi nucleari, insieme alle buone politiche energetiche e ambientali.
In un momento così già tanto delicato per tutto il mondo, il pensiero di agire e reagire con l’utilizzo del nucleare è “Una pazzia”, come afferma il Papa. In questo contesto fa una riflessione sul paese asiatico che viene definito come il Paese dell’incontro. Parla della vocazione del Paese dovuta alle sue caratteristiche geografiche e alla sua storia, che “è stata accolta e abbracciata come un cammino, che merita di essere incoraggiato e sostenuto”.
Continua affermando: “Ho auspicato che possa proseguire la costruzione di una democrazia sempre più matura, in grado di rispondere effettivamente alle esigenze dell’intera società. È un compito arduo, che richiede tempo, ma già bisogna riconoscere che il Kazakistan ha fatto scelte molto positive”.
Giorni fa, l’elemosiniere del Papa è stato inviato in Ucraina per dare aiuto ma si è trovato ferito a causa di una sparatoria contro il suo convoglio.