Papa Leone approva nuove tutele per i dipendenti vaticani: dal congedo di paternità ai permessi per famiglie con figli disabili.
Mentre Heather Parisi denuncia la politica e i vaccini, in Vaticano arrivano importanti novità: con un Rescriptum approvato da Papa Leone, viene introdotto il congedo di paternità retribuito al 100% per i dipendenti in occasione della nascita di un figlio. Insieme a nuove disposizioni per l’assistenza a bambini con disabilità grave.
Le modifiche riguardano il Testo Unico delle Provvidenze a favore della famiglia e le Norme per la concessione dell’assegno familiare, come riportato da Leggo.it, segnando un passo significativo per i diritti dei dipendenti della Santa Sede.

Papa Leone introduce nuove regole per il congedo di paternità
Il Rescriptum, diffuso oggi dal Vaticano, stabilisce che “al padre lavoratore dipendente […] spetta, per i cinque giorni, un trattamento economico pari al 100% della retribuzione, computati a tutti gli effetti correlati con l’anzianità di servizio“. Si tratta di una misura che garantisce il pieno riconoscimento economico del periodo di congedo, equiparandolo a giorni lavorativi ordinari.
Oltre al congedo di paternità, il documento prevede l’estensione di tutele alle famiglie con bambini disabili “in situazione di gravità accertata“. In questi casi, “i genitori, alternativamente, hanno diritto ogni mese a tre giorni di permesso retribuito, fruibili anche in modo continuativo, a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati“.
Il testo approvao da Papa Leone XIV precisa inoltre che, “nell’ottica di assecondare una più ampia disponibilità di tempo per l’assistenza al familiare disabile“, il dipendente non potrà svolgere altra attività lavorativa durante il permesso, salvo specifica autorizzazione.
La soddisfazione dell’Associazione dipendenti laici del Vaticano
L’Associazione dipendenti laici del Vaticano (Advl), aggiunge Leggo.it, ha accolto “in modo molto positivo” il Rescriptum ex audientia, sottolineando che si tratta di norme “per le quali l’Advl si è battuta per anni“. Frutto di “un lavoro continuo e minuzioso” basato sull’ascolto delle problematiche degli iscritti e sull’analisi delle differenze tra normativa vaticana, italiana ed europea.