Papa Leone XIV sorprende con una nomina che rompe con le scelte di Bergoglio: ecco chi guiderà la sua auto e cosa rivela questa decisione.
Dopo la notizia dell’incontro con Matteo Salvini, si torna a parlare di Papa Leone XIV. In un articolo firmato da Francesco Capozza e pubblicato su Il Tempo, viene evidenziato un nuovo “ritorno al passato” nella gestione logistica della Santa Sede. Ecco, a seguire, chi è stato scelto come nuovo autista personale del Pontefice.

Papa Leone XIV e il “ritorno al passato”: chi è il suo autista personale
“Un altro cambiamento in Vaticano: Leone XIV da oggi avrà un autista personale individuato tra i dipendenti dell’autoparco della Santa Sede. Il prescelto è Claudio Martini, dipendente di lungo corso“. Con queste parole Francesco Capozza descrive la scelta del nuovo conducente papale, sottolineando come essa segni un deciso ritorno alla prassi pre-bergogliana.
Durante il pontificato di Papa Francesco, infatti, le auto del Papa – inclusa la papamobile – erano affidate alla guida di un agente della Gendarmeria Vaticana, corpo interno con membri provenienti da esperienze nella Polizia di Stato italiana o nei Servizi. L’autoparco, invece, è un ufficio del Governatorato, i cui dipendenti rispondono al Prefetto della Casa Pontificia.
Il ritorno alla selezione interna dell’autoparco per incarichi di fiducia come quello dell’autista personale è dunque indicativo di un cambiamento di approccio. Una decisione in linea con un più ampio processo di restaurazione di consuetudini precedenti all’era di Jorge Mario Bergoglio.
Il motivo dietro questa decisione
L’articolo di Il Tempo approfondisce anche il contesto interno in cui è maturata questa decisione. “Come noto, la carica di Prefetto è vacante da inizio 2023, quando Bergoglio allontanò monsignor Georg Gaenswein, già segretario particolare di Benedetto XVI, e da allora è rimasto solo il reggente, nella persona di Mons. Leonardo Sapienza“, spiega Francesco Capozza.
Proprio a Mons. Leonardo Sapienza che si deve questo “ulteriore, piccolo ma sostanziale, ritorno al passato“. Il reggente, che ha instaurato rapidamente un rapporto di sintonia con Papa Leone XIV, avrebbe convinto il Pontefice a non nominare, per il momento, un nuovo Prefetto. “Figura che lo avrebbe oscurato e messo in secondo piano“, si legge nell’articolo.
Nonostante l’assenza di nomine e grandi rivoluzioni, secondo l’analisi di Il Tempo “chi sa ben guardare e analizzare i piccoli passi di questo Papa attento, poco estroverso ma molto meditativo e metodico è invece consapevole che l’aria sta cambiando. Anzi, è già cambiata”