Tutti i dettagli del Giubileo dei Giovani 2025 a Tor Vergata: la messa con Papa Leone, il milione di presenti, i messaggi per Gaza e Ucraina.
Il Giubileo dei Giovani 2025 si è concluso a Tor Vergata con una messa storica presieduta da Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, primo pontefice statunitense. Secondo il prefetto di Roma Lamberto Giannini, “è un numero più che attendibile perché le aree, come si vede dall’aereo, sono tutte piene e sono aree che possono contenere” oltre un milione di persone. Una partecipazione che conferma la centralità dei giovani nel cammino della Chiesa.
Alla celebrazione hanno concelebrato venti cardinali, 450 vescovi e 7.000 sacerdoti, come riferito dalla sala stampa vaticana, in una liturgia intensa, vissuta da ragazzi provenienti da tutto il mondo.

Una riflessione sulla fragilità e la rinascita
Come riportato da ansa.it, durante l’omelia, Papa Leone ha scelto di parlare in modo diretto ai giovani, toccando il tema della fragilità: “La fragilità di cui ci parlano, infatti, è parte della meraviglia che siamo”. Ha usato una metafora semplice ma potente: “Pensiamo al simbolo dell’erba: non è bellissimo un prato in fiore? Certo, è delicato, fatto di steli esili, vulnerabili, soggetti a seccarsi, piegarsi, spezzarsi, e però al tempo stesso subito rimpiazzati da altri che spuntano dopo di loro, e di cui generosamente i primi si fanno nutrimento e concime…”.
Il Papa ha proseguito con un invito alla speranza: “Anche durante i mesi gelidi dell’inverno, quando tutto sembra tacere, la sua energia freme sotto terra e si prepara ad esplodere, a primavera, in mille colori”. E ha ricordato che: “Noi pure, cari amici, siamo fatti così: siamo fatti per questo. Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore”. Il messaggio è chiaro: non temere l’inquietudine interiore, perché “non siamo malati, siamo vivi!”.
Un altro mondo è possibile: Gaza, Ucraina e Seoul 2027
Al termine della messa, il Papa ha espresso un pensiero per i giovani che vivono la guerra: “Siamo con i giovani di Gaza, con i giovani dell’Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra”. E ha aggiunto: “Voi siete il segno – ha detto Papa Leone al milione di ragazzi che hanno partecipato alla celebrazione – che un altro mondo è possibile, un mondo di amicizia in cui i conflitti non vengono risolti con le armi ma con il dialogo.”
Il Papa ha anche annunciato il prossimo grande appuntamento per i giovani: “Il pellegrinaggio dei giovani continua”, ha detto, ricordando la Giornata Mondiale della Gioventù a Seoul, prevista “dal 3 all’8 agosto 2027”.
Dopo la celebrazione, come indicato dal questore di Roma Roberto Massucci, “il deflusso dei pellegrini impegnerà gran parte del pomeriggio”. I partecipanti si sono diretti verso la stazione Anagnina della metropolitana, con ordine e spirito di gratitudine.