Papa Leone XIV sceglie Castel Gandolfo per le vacanze, il soggiorno estivo potrebbe trasformarsi in un passaggio cruciale per il futuro della Chiesa.
Mentre Elon Musk annuncia un terzo partito negli USA, in Italia, Papa Leone XIV ha scelto la residenza estiva di Castel Gandolfo per un periodo di pausa. “Il Papa in vacanza ridisegna la Chiesa” è il titolo dell’articolo pubblicato su Il Giornale. A firma di Fabio Marchese Ragona, racconta come quello che sembra un semplice soggiorno estivo si stia rivelando invece un momento decisivo per il futuro della Chiesa cattolica.

Le vacanze di Papa Leone XIV a Castel Gandolfo
Da oggi, Papa Leone XIV si trasferisce a Castel Gandolfo, luogo di pace e frescura, dove un tempo soggiornò anche Benedetto XVI. Il Pontefice vivrà fino al 20 luglio nella storica Villa Barberini, parte del complesso delle ville pontificie, un tempo residenza del Segretario di Stato e del prefetto della Casa Pontificia.
Dopo anni in cui il palazzo pontificio era stato trasformato in museo, per volontà di Papa Francesco che preferiva restare a Santa Marta, si torna a una tradizione interrotta. Tuttavia, come chiarisce Il Giornale, queste “saranno settimane decisive“. Durante le quali il Santo Padre potrà “lavorare, lontano dagli impegni romani, anche ai nuovi assetti curiali“.
Nella quiete di Castel Gandolfo, il Pontefice ha l’occasione di concentrarsi su decisioni delicate rimaste finora in sospeso. Tra queste, figura una proposta discussa già nelle congregazioni generali pre-conclave: “Il Papa non potrà governare da solo, non può avere mille occhi“, avevano suggerito numerosi cardinali. Si tratta della creazione di un gruppo ristretto di collaboratori fidati, incaricati di supportare il Papa nella gestione dei temi più complessi.
Verso una rivoluzione della Chiesa
La proposta di un consiglio ristretto di collaboratori, aggiunge Il Giornale si distingue dal precedente “C9” voluto da Papa Francesco. In questo caso, l’idea lanciata a Leone XIV sarebbe invece quella di un gruppo “esclusivamente curiale“. Più compatto e costantemente operativo, che lavori accanto al Pontefice come una sorta di “Consiglio Generale“.
Molti osservatori, spiega l’articolo firmato da Fabio Marchese Ragona, ritengono che da qui a settembre il Papa possa decidere di dare forma concreta a questo progetto. Ma non solo, dalla sua elezione, infatti, tutti i superiori della Curia Romana sono stati rinnovati solo “provvisoriamente“. Con il Pontefice che ha voluto riservarsi del tempo prima di effettuare nomine definitive. Dopo aver incontrato personalmente i vertici della Curia, ora, dal silenzio operoso di Castel Gandolfo, potrebbe arrivare la svolta.