Parigi, i quattro attacchi terroristi e la strage del Bataclan

Parigi, i quattro attacchi terroristi e la strage del Bataclan

Nel 2015 a Parigi, a distanza di meno di un anno dall’attacco di Charlie Hebdo, si verificarono quasi in concomitanza altri quattro attacchi.

Ennesimo attacco terroristico, l’Isis a distanza di meno di un anno dalla strage di Charlie Hebdo, verificatasi la mattina del 7 gennaio del 2015, ha condotto quattro attacchi terroristici. A perpetrare gli attacchi un commando di attentatori kamikaze. Gli attentatori hanno colpito sei volte in 33 minuti, ed hanno sparato indistintamente sulla folla, nelle strade e nei locali. Presi di mira specialmente i giovani.  

L’attacco terroristico in Francia ha provocato la morte di almeno 129 persone, ed altri 300 feriti. Anche sette terroristi sono morti, mentre altri sei sono riusciti ad azionare la loro cintura con l’esplosivo per farsi saltare in aria. Si tratta di una pratica molto comune tra i terroristi della jihad, che vogliono morire come “martiri”. 

Prima di farsi esplodere invocano il loro dio: “Allah è grande”. Uno di loro, nel ‘Bataclan’ non ha fatto a tempo a farsi esplodere ed è stato ucciso dalle teste di cuoio. Nel frattempo, una macchina, una Seat Leon nera, ha condotto alcuni terroristi davanti a quattro ristoranti diversi.  

Tutti i locali erano colmi di gente, essendo un venerdì sera. Erano le 21:30 quando i terroristi sono scesi ed hanno aperto il fuoco sui civili, indistintamente. Tutti gli attentatori erano muniti di fucili kalashnikov.

La sequenza degli attacchi terroristici 

La sequenza di azioni omicide è cominciata alle 21:20, nel momento in cui un kamikaze si è fatto esplodere nella strada lungo lo Stade de France. Si tratta del luogo in cui a inizio estate si sarebbero dovute giocare alcune partite degli Europei 2016. Nella “rue Rimet” si sarebbe dovuta tenere la finale. Lì il kamikaze si è fatto saltare nei pressi della porta B.  

La portata delle esplosioni è stata spropositata, rafforzata dal perossido di idrogeno con chiodi e bulloni. Ogni kamikaze possedeva questo tipo di esplosivo nella cintura. Nello scoppio dello Stade de France, anche un passante che si trovava lì per caso ha perso la vita. 

L’attentatore aveva comprato il biglietto per accedere allo stadio, ma durante i controlli gli addetti avevano trovato la carica esplosiva. Così l’attentatore si è fatto esplodere mentre cercava di fuggire. Nel frattempo, dentro allo stadio i tifosi avevano capito che lo scoppio non era quello dei petardi. Ma nonostante ciò la partita continuava.  

Il presidente Francois Hollande fu immediatamente prelevato in tribuna d’onore e riportato all’Eliseo. Poco dopo l’assalto a due ristoranti del XII arrondissement, in cui persero la vita 15 persone e altre 10 furono ferite gravemente.  

Poi una seconda esplosione allo stadio, stavolta nella porta H. Dopo pochi minuti altri 19 innocenti erano morti alla Bonne Biere. L’ultimo attentato si teneva dove si esibiva il gruppo californiano Eagles of Death Metal: 89 morti. 

La condanna

I giudici della corte d’assise speciale di Parigi hanno emesso i verdetti per gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015 tra lo Stade de France, il Bataclan e i locali del centro di Parigi. 148 giornate di udienze ed un totale di venti gli imputati.

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