Parità di genere nell’Unione Europea

Parità di genere nell’Unione Europea

Progressi, Sfide e Obiettivi per un Futuro Inclusivo.

L’Unione Europea, in linea con le indicazioni dell’ONU, ha sviluppato una strategia per promuovere la parità di genere. Questo piano mira a eliminare la violenza di genere, la discriminazione sessuale e la disuguaglianza tra donne e uomini. La strategia si basa su un doppio approccio: implementare misure mirate per raggiungere l’uguaglianza di genere e integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche e iniziative dell’Unione.

La Strategia per la parità di genere e l’Agenda 2030

A livello comunitario, la strategia della parità di genere dell’Unione Europea è strettamente legata agli obiettivi dell’Agenda 2030. Questa strategia rappresenta una guida importante per i Paesi membri, fornendo indicazioni per la definizione dei rispettivi obiettivi strategici. La “Strategia Globale per la Parità di Genere 2020-2025” della Commissione Europea ha stabilito cinque priorità principali: lavoro, reddito, competenza, tempo e potere.

Obiettivi della strategia 2020-2025

Gli obiettivi principali della strategia includono:

  • Eliminare la violenza di genere e combattere gli stereotipi di genere, anche attraverso campagne di comunicazione.
  • Ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro.
  • Promuovere la parità nei settori del lavoro e combattere la segregazione.
  • Ridurre il divario retributivo e pensionistico.
  • Equilibrio di genere nei processi decisionali e nella politica.

Il ruolo dell’Italia nelle politiche di parità

L’Italia, con la legge “Golfo Mosca” del 2011, ha introdotto le quote rosa, stabilendo l’obbligo di riservare posti per il genere meno rappresentato negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate in borsa. Questa legge ha anticipato l’adozione di una direttiva simile a livello europeo nel 2022.

Verso una fiorente economia di genere

La promozione dell’imprenditoria femminile, la riduzione del divario retributivo e l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro non solo puntano all’uguaglianza di genere, ma contribuiscono a una crescita economica significativa per l’intera Unione Europea. Secondo i dati dell’EIGE (Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere), migliorare l’uguaglianza di genere potrebbe aumentare il PIL dell’UE del 10% entro il 2050, raggiungendo 3,15 trilioni di euro.

Progressi e sfide della parità di genere nel 2023

La relazione annuale sulla Parità di Genere in Europa evidenzia che, nonostante alcuni progressi, permangono sfide significative. Tra il 2013 e il 2023, il divario occupazionale tra uomini e donne è diminuito solo dell’1,7%, mentre il divario retributivo è sceso del 3,5%. Tuttavia, la segregazione di genere e le disuguaglianze nei rapporti di potere persistono, con il 90% delle lavoratrici nel settore delle cure, spesso sottopagate o non retribuite.

Nuove direttive dell’UE sulla parità di genere

Nel 2023, l’Unione Europea ha introdotto nuove misure vincolanti per migliorare la trasparenza retributiva e ridurre il divario retributivo di genere. Le imprese sono ora obbligate a fornire informazioni quando il divario retributivo supera il 5%. Inoltre, sono entrate in vigore le direttive 2004/1499 e 2004/1500, che rafforzano il ruolo degli organismi di parità.

L’Impegno dell’UE contro la violenza di genere

Oltre alle iniziative per la parità di genere, l’UE ha intensificato il suo impegno contro la violenza di genere. L’adesione alla Convenzione di Istanbul e l’entrata in vigore, nel giugno 2023, di una direttiva per combattere la violenza offline e online, tra cui la diffusione non consensuale di materiale intimo, segnano un passo avanti nella lotta contro questa piaga.