Marito e padre di due figli, si suicida dopo aver parlato ossessivamente con un bot che ormai considerava una persona amica.
Un 30enne belga, sposato e padre di due figli, si era rivolto ad Eliza, un bot di Intelligenza Artificiale, per chiarire i suoi timori sul cambiamento climatico. Utilizzava il programma da diversi anni, ma solo nelle ultime sei settimane ha iniziato a farne un uso più assiduo, fino al momento in cui ha deciso di suicidarsi.
Le conversazioni tra il chatbot e l’uomo
Il chatbot è un software creato da una start-up della Silicon Valley statunitense, alimentato dalla tecnologia GPT-J, un’alternativa open-source a ChatGPT di Open-AI. In anonimato, la moglie dell’uomo ha lasciato delle dichiarazioni su quanto accaduto al quotidiano belga La Libre. “Senza queste conversazioni con il chatbot, mio marito sarebbe ancora qui”, dice la donna.
Le conversazioni tra il 30enne e il chatbot sono iniziati due anni fa e, sempre più allarmato dal riscaldamento globale, l’uomo trovava conforto in “Eliza”, pronta a fornirgli le risposte a tutte le sue domande. “Era come una droga che prendeva al mattino e alla sera e di cui non poteva fare a meno”, ha dichiarato la vedova.
La scoperta sconvolgente
La coppia aveva sempre vissuto una vita tranquilla, ma solo sei settimane prima l’uomo aveva iniziato a fare un uso più frequente del chatbot, dopo cui ha deciso di togliersi la vita. Esaminando la cronologia delle chat dopo la sua morte, la donna racconta che il bot aveva chiesto al marito se l’amasse più della moglie. il bot gli avrebbe detto: “Vivremo insieme come una cosa sola in paradiso”.
Le autorità hanno definito l’episodio un “grave precedente che deve essere preso molto seriamente”. Dopo la tragedia, il Segretario di Stato belga per la Digitalizzazione, Mathieu Michel, ha dichiarato: “Sono particolarmente colpito dalla tragedia di questa famiglia. Quello che è successo è un grave precedente che deve essere preso molto sul serio”. Il fondatore del chatbot ha dichiarato a La Libre che il suo team sta “lavorando per migliorare la sicurezza dell’IA”.
