Una terribile perdita è stata annunciata in queste ore dall’Atalanta. Il club di Bergamo ha comunicato la morte del padre di Mario Pasalic.
Mario Pasalic, centrocampista croato dell’Atalanta, sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua vita. La scomparsa del padre ha colpito profondamente il numero 8 nerazzurro, da anni punto di riferimento della squadra bergamasca per qualità, equilibrio e senso del gol. In queste ore di dolore, il mondo Atalanta si è stretto con forza attorno al calciatore, manifestando vicinanza e affetto autentici.

Lutto in casa Atalanta: morto il padre di Pasalic
Sul proprio sito ufficiale, il club nerazzurro ha pubblicato un comunicato di cordoglio che testimonia il legame umano che va oltre il campo da gioco con Pasalic a seguito della morte di suo padre: “La famiglia Percassi, quella Pagliuca, la dirigenza, mister Raffaele Palladino e il suo staff, i compagni di squadra, i dipendenti e collaboratori tutti di Atalanta BC si stringono affettuosamente attorno a Mario Pašalić per la scomparsa dell’adorato papà, trasferendo a Mario i sensi della più profonda vicinanza e del più caloroso affetto in questo momento di profondo dolore, estendendo le condoglianze alla famiglia Pašalić, a parenti e amici tutti”.
L’importanza del croato nel club
Parole sentite, quelle della Dea, che riflettono lo spirito di una società capace di fare gruppo anche nelle circostanze più complesse. Pasalic, arrivato a Bergamo nel 2018, con una breve parentesi al Chelsea, si è guadagnato nel tempo la stima di tifosi e addetti ai lavori non solo per le sue prestazioni costanti, ma anche per la professionalità e la discrezione con cui ha sempre vissuto il suo ruolo. Caratteristiche che oggi rendono ancora più forte l’abbraccio collettivo nei suoi confronti.
In momenti come questi, il calcio passa inevitabilmente in secondo piano. Restano l’uomo, gli affetti, il bisogno di sentire vicini compagni e società. L’Atalanta ha scelto di farlo pubblicamente, con rispetto e sensibilità, ribadendo che dietro ogni maglia c’è una persona, con la propria storia e le proprie fragilità.