La decisione per Patrick Zaki è stata presa dopo gli appelli per la concessione della grazia da parte del governo italiano e usa.
Il presidente egiziano al-Sisi ha concesso la grazia al ricercatore Patrick Zaki, che ieri era stato condannato a tre anni di reclusione, di cui quasi due già scontati. Lo studente di Bologna era stato accusato di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” e di avere scritto un articolo nel 2019 sulle discriminazioni subite dai copti egiziani.
Come riferisce il quotidiano statale al-Ahram, è stata concessa la grazia anche a Mohamed al-Baqer, avvocato di Alaa Abdel Fattah, il più noto prigioniero politico egiziano.
La condanna a tre anni
Al termine dell’udienza di ieri a Mansura, in Egitto, Patrick Zaki era stato condannato a tre anni di carcere. Era stato portato via dall’aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno.
L’avvocato difensore Hazem Salah aveva spiegatoche, “calcolando la custodia cautelare” già scontata, ha precisato che “si tratta di un anno e due mesi” di carcere ancora da scontare.
Patrick Zaki è libero
La sentenza non era appellabile, ma subito dopo la condanna sono stati diversi gli appelli per la grazia, giunti sia dal governo italiano che da quello statunitense. La grazia del presidente avrà effetto immediato, come anche per Mohamed Baqer.
“È una grande gioia per Bologna, spero significhi abbracciarlo presto e riaverlo in città”, ha dichiarato il sindaco Matteo Lepore .
“Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l’ultimo governo, che ha dialogato con l’Egitto. Per ora mi fermo qui, attendiamo altre notizie e speriamo che Patrick possa lasciare il Paese per averlo qui, è una grande gioia per Bologna, lo voglio ripetere”, conclude.