Pd e Movimento 5 Stelle avevano un accordo prima della crisi avviata da Salvini?

Pd e Movimento 5 Stelle avevano un accordo prima della crisi avviata da Salvini?

Il Pd e il Movimento 5 Stelle avevano un accordo prima della crisi di governo innescata da Matteo Salvini l’otto di agosto?

Conclusa la crisi di governo, inizia la fase di analisi di una delle pagine più oscure della storia politica italiana. Il Pd e il Movimento 5 Stelle avevano un accordo già prima che Salvini facesse saltare il banco con i pentastellati?

Questa è la posizione della Lega e dei suoi sostenitori. Una teoria del complotto supportata da prove che non possono essere smentite e che non possono essere confermate. O meglio, chi potrebbe fare davvero luce non lo farà mai, non in tempi brevi almeno.

Luigi Di Maio

Il Movimento 5 Stelle aveva un accordo con il Pd già prima della crisi di governo innescata da Salvini?

Proviamo allora a ripercorrere le ultime fasi di vita del governo a guida Lega-Movimento 5 Stelle provando a prestare particolare attenzione a quelli che sarebbero gli indizi presentati come prove a supporto della tesi del complotto giallorosso.

L’asse tra Salvini e Di Maio si è rotto in occasione delle elezioni europee e non si è mai più restaurato. Le due forze politiche hanno iniziato a muoversi in ottica di una campagna elettorale imminente. Per questo motivo si sono fermati i Ministeri I no, i divieti e le polemiche, tutto materiale per creare dibattito e guadagnare punti percentuali utili al momento del voto.

Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial/

Il sostegno del Movimento 5 Stelle all’Ue della von der Leyen e l’amo lanciato da Franceschini

La situazione al governo è ulteriormente peggiorata dopo che il Movimento 5 Stelle ha espresso il suo sostegno alla von der Leyen, spalancandole le porte della nuova Unione europea. Il primo adescamento da parte dei dem arriva da Dario Franceschini, che ai microfoni de il Corriere della Sera lanciava un salvagente al M5S definendoli diversi dalla Lega. I primi spiragli di una possibile trattativa.

Giuseppe Conte al Senato per Moscopoli

Il secondo tassello della narrazione ha due elementi importantissimi. Il primo: Giuseppe Conte prende le distanze da Salvini e si reca in Senato a riferire sul caso Moscopoli, girando le spalle al vicepremier leghista. Il Movimento Stelle è diverso dalla Lega. Ma non è tutto. Alla fine del suo intervento il premier si congeda con una frase sibillina annunciando che sarebbe tornato al Senato se fosse caduto il suo consesso, Alias il governo. Qualcosa si muove?

La mozione di sfiducia di Matteo Salvini al premier Conte: una corsa contro il tempo

La mozione di sfiducia presentata da Matteo Salvini contro il premier Giuseppe Conte (e siamo all’8 agosto), si potrebbe quindi leggere come un disperato tentativo di Salvini di far saltare il banco prima delle nozze tra Pd e Movimento 5 Stelle, Per questo motivo il leader della Lega potrebbe aver deciso di forzare la mano e stringere i tempi innescando una crisi incomprensibile. O forse no, dipende dai punti di vista…

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