Durante il suo discorso alla direzione nazionale del Pd Letta insiste sul rinnovamento.
Uno dei nodi da sciogliere per la rifondazione del Pd è la guida e le primarie. Molti hanno chiesto a Letta di restare e continuare ma lui ha ribadito che sarebbe un errore per il partito. “Ho iniziato la mia militanza politica da giovane, sono stato ministro nel ’98 ed è giusto che il nostro partito metta in campo una classe dirigente più giovane in grado di sfidare il governo di Giorgia Meloni, una donna giovane”. Ed è questo su cui deve riflettere il partito ed è anche questa la forza di Meloni.
Un dato sui cui Letta e il Pd devono fare i conti perché evidentemente la questione paritaria è stata solo millantata ma non riscontrata nei fatti. Le poche donne Pd elette sono “il fallimento della nostra rappresentanza” ha detto Letta dichiarando che questo rappresenta il senso “di un partito che non ha compiuto il salto in avanti necessario”.
Il Pd vuole ripartire dall’opposizione
La direzione in corso al Nazareno in diretta streaming è stata aperta dal discorso dell’attuale segretario Letta che condurrà il Pd fino alla sua trasformazione. A chi vuole sciogliere il partito, Letta risponde che “Far nascere il Pd è stato un successo, è stato e sarà una storia positiva per il Paese”. Nonostante il fallimento di queste politiche, ricorda che il Pd è la seconda forza politica del paese e quella che guiderà l’opposizione.
“Siamo gli unici ad avere costruito una alternativa politica alla destra. Gli altri hanno fatto elezioni sostanzialmente in alternativa a noi” dice riferendosi ad altre forze politiche centriste. Poi Letta riconosce un’unica forza politica che ha vinto le elezioni, Fratelli d’Italia, e riconosce l’unità del centrodestra a dispetto del centrosinistra. Così spiega le ultime elezioni.
“Stavamo costruendo un progetto che stava diventando forte e importante” poi c’è stata la “brusca interruzione” con la caduta del governo, ricorda Letta. Ma ora è tempo per il Pd di ricominciare con questo percorso congressuale che comincia con l’opposizione.
Per quanto riguarda i tempi del congresso però secondo Letta devono essere “giusti” e “non deve essere né un X Factor sul miglior segretario da fare in 40 giorni, ma nemmeno un congresso che rinvia alle calende greche. Vorrei che il nuovo gruppo dirigente fosse in campo con l’inizio della nuova primavera. Abbiamo bisogno di partire da marzo con una scelta significativa” ha incitato il segretario.