Il Pd deve fare i conti con un altro passo indietro per la ricostruzione del partito. Il Nazareno si scontra sulla data delle primarie.
C’è chi vorrebbe le primarie il 26 febbraio e chi si oppone e le vorrebbe il 19. In mattinata al Nazareno i rappresentati dei candidati alla segreteria del Pd si sono incontrati e forse si sono accordati sul far slittare le primarie dal 19 al 26 febbraio. Ma c’è chi si oppone e tra questi il segretario dimissionario Enrico Letta per cui la data delle primarie resta quella del 19 febbraio “in linea con quanto già deciso” spiegano dal Nazareno.
L’obiettivo di questo slittamento, come scrive il Corriere della Sera, sarebbe quello di “decongestionare” la situazione e non accavallarsi troppo alle regionali di Lazio e Lombardia il 12 e 13 febbraio. La direzione del partito si riunirà a metà della settimana prossima e deciderà ufficialmente e formalmente la data dell’elezione del prossimo segretario del Pd. Le proposte di rinvio sono state avanzate dai partiti regionali di Lazio e Lombardia, dove si terranno le elezioni.
I candidati optano per lo slittamento
Questa richiesta sarebbe stata accettata da tutti e quattro i candidati: Cuperlo, Schlein, De Micheli e Bonaccini nonostante sia il meno favorevole agli slittamenti. Si sarebbe dovuto quindi sciogliere il nodo della data all’interno del Nazareno che sembra fare un passo in avanti e altri dieci indietro.
Nel frattempo, una dei quattro candidati Elly Schlein ha proposto le primarie anche online. L’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna ha lanciato l’idea di effettuare le primarie del Pd anche online. “A noi più che il quando interessa il come agevolare la più ampia partecipazione possibile. Le primarie sono una caratteristica identitaria del Pd, che è nato all’insegna della partecipazione, dell’apertura verso l’esterno. in questo momento il rischio maggiore è la disaffezione e io credo che per combatterla sia necessario ampliare gli strumenti di partecipazione”.
