Oggi a Pechino il presidente del Consiglio europeo Michel ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping per parlare del conflitto in Ucraina.
Non solo la guerra in Ucraina è stata oggetto del vertice tra il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il leader cinese Xi Jinping, ma anche le relazioni tra Cina e Europa. Si è svolto a Pechino l’incontro che non si verificava da tempo tra un vertice europeo in visita nella capitale del Dragone. Nel frattempo non si arrestano le proteste contro il regime comunista per le restrizioni anti-Covid in tutto il Paese.
Sulla guerra in Ucraina, il presidente europeo ha ribadito che l’Occidente conta sul potere di influenza cinese su Mosca per risolvere il conflitto. Michel ha sottolineato che “l’Ue conta sulla Cina, in qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per invitare la Russia a rispettare i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e contribuire a porre fine alla brutale distruzione e occupazione della Russia”. Inoltre, entrambi i leader hanno condannato le minacce nucleari come pericolose e irresponsabili.
Dialogo aperto tra Ue e Cina
Secondo il presidente Xi Jinping risolvere “con mezzi politici è nel migliore interesse dell’Europa e di tutti i Paesi dell’Eurasia: nella situazione attuale, è necessario evitare l’escalation e l’espansione della crisi, insistere nel persuadere alla pace e nel promuovere colloqui, nel controllare l’impatto di ricaduta della crisi e nell’essere vigili contro i rischi in campo”.
La Cina non vuole che la guerra si allarghi, non può permetterselo però al momento non ha dimostrato di muoversi in direzione contraria. Il colloquio tra i due leader poi si è spostato su una questione spinosa della repubblica popolare cinese, ovvero quella dei diritti umani. Secondo quanto avrebbe detto il presidente Xi Jinping, la Cina “è disposta a tenere il dialogo con l’Ue sui diritti umani sulla base dell’uguaglianza e del rispetto reciproco”.
Sia Cina che Europa ribadiscono l’importanza di rispettare i reciproci interessi fondamentali sulla sovranità e l’indipendenza territoriale perché la “non interferenza negli affari interni salvaguarda le relazioni bilaterali.
