Attraverso luoghi virtuali diversi minori diventano vittime di abusi sessuali: cosa dicono i dati della Polizia Postale.
In occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, nel dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online” la Polizia Postale ha comunicato i numeri esorbitanti sui minori che vengono adescati online. E’ su social network, app di videogiochi e di messaggistica istantanea che la maggior parte dei bambini di età inferiore ai 13 anni viene agganciata da adulti pedofili.
Le vittime di pedofilia
Nel 2022 sono stati 430 i casi di adescamento online, mentre nei primi tre mesi del 2023, sono 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete e 34 le vittime adolescenti, tra i 14 e i 16 anni. “L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming”, scrive la Polizia Postale.
Sono i ragazzini più fragili e fiduciosi verso gli altri, insieme a quelli più pratici con le nuove tecnologie, ad essere le maggiori vittime della pedofilia. Un fenomeno troppo spesso sottovalutato anche dai genitori, oltre che dai ragazzi.
I pedofili e la tecnologia
I responsabili di reati legati alla pedopornografia, sono spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai 50 anni. Il 77% di loro ha un’età inferiore ai 49 anni e un’età media di 37, e la maggior parte di loro è spesso sposata o con una relazione sentimentale stabile.
I pedofili utilizzano questi luoghi virtuali per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime. Nel 2022 sono stati arrestati 149 uomini, mentre nei primi mesi del 2023 sono stati 12.
Anche il numero dei minorenni indagati per pedopornografia, di età media sui 15 anni, cresce però nel 2022: sono stati 150 i ragazzi segnalati all’autorità giudiziaria, mentre erano appena 20 nel 2016 e 49 nel 2021.