Pena di morte in Corea del Nord per chi guarda film stranieri: l’Onu lancia l’allarme
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Pena di morte in Corea del Nord per chi guarda film stranieri: l’Onu lancia l’allarme

sedia del regista per il cinema

Un rapporto dell’Onu accusa la Corea del Nord di usare la pena di morte per punire chi guarda o condivide contenuti multimediali stranieri.

Negli ultimi anni, la Corea del Nord ha accentuato la sua politica di isolamento culturale, spingendosi fino a introdurre la pena di morte per chi guarda o condivide film, serie TV e contenuti stranieri. Come riportato da adnkronos.com, a rivelarlo è un recente rapporto delle Nazioni Unite, basato su oltre 300 interviste a cittadini fuggiti dal Paese. Questa misura estrema si inserisce in un contesto di crescente repressione: dal 2015 sono state approvate almeno sei nuove leggi che prevedono punizioni severe per attività legate all’influenza culturale esterna, in particolare quella sudcoreana.

Putin, Xi e Kim in Cina
Putin, Xi Jinping e Kim – newsmondo.it

Repressione culturale e controllo totale della popolazione

Il rapporto dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani descrive un Paese dove la sorveglianza è diventata “più pervasiva”, favorita dai progressi tecnologici, e dove lo Stato esercita un controllo totale su ogni aspetto della vita dei cittadini. I contenuti stranieri, in particolare i drama sudcoreani, sono considerati una minaccia alla stabilità del regime. La visione o la distribuzione di questi materiali può portare alla detenzione, ai lavori forzati o addirittura all’esecuzione pubblica. Le testimonianze riportano che i plotoni di esecuzione vengono usati in modo sistematico per terrorizzare la popolazione.

Testimonianze e leggi che colpiscono anche i giovani

Secondo quanto dichiarato da rifugiati nordcoreani, le esecuzioni sono aumentate in modo preoccupante dal 2020. Kang Gyuri, fuggita nel 2023, ha raccontato alla BBC che tre sue amiche sono state giustiziate per aver condiviso contenuti sudcoreani, e un’altra è stata condannata a morte a soli 23 anni. Le nuove leggi, come quella sulla “Rejection of Reactionary Ideology and Culture”, equiparano il possesso di media stranieri a reati gravi come il traffico di droga. I giovani risultano particolarmente colpiti, con pene esemplari che hanno lo scopo di spegnere qualsiasi curiosità verso l’esterno.

La comunità internazionale ha espresso forte preoccupazione per questo ulteriore inasprimento del regime nordcoreano. Il rapporto dell’Onu rappresenta un nuovo appello alla tutela dei diritti umani e alla protezione delle libertà fondamentali, sempre più minacciate nella regione.

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ultimo aggiornamento: 13 Settembre 2025 10:12

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