Migranti: il governo lavora a pene più dure per scafisti

Migranti: il governo lavora a pene più dure per scafisti

Il governo Meloni sta valutando nuove misure per il dossier migranti tra cui applicare pene più dure agli scafisti.

La tragedia di Cutro ha imposto il governo Meloni a rivedere l’annosa questione e quindi ritorna al lavoro sul dossier migranti. Dopo la legge sulle Ong e il decreto flussi ora il governo mette al vaglio nuove norme per contrastare il traffico di esseri umani ed evitare tragedie simili a quella accaduta sulle coste crotonesi. Per questo il governo pensa a pene più severe per gli scafisti.

Il governo sta lavorando ad un provvedimento che coinvolge più ministeri diretti dalla regia della premier Meloni stessa. Tra queste norme c’è una rideterminazione dei flussi in accordo anche con i paesi d’origine per contrastare le partenze irregolari. Inoltre, c’è un’inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e nuove procedure per semplificare meccanismi ancora troppo lenti: dai rimpatri al sistema di accoglienza, passando per l’istituto della protezione internazionale.

naufragio migranti barca

L’appello per fermare i trafficanti di esseri umani

Pene più severe per gli scafisti quindi e l’idea di una possibile quota annuale da fissare per l’entrata di centomila stranieri regolari, che vengano poi collocati in base alle esigenze del mercato del lavoro nei vari settori. Intanto c’è una stretta collaborazione con Bruxelles dove si discuteranno le nuove misure da intraprendere al consiglio dei ministri degli Interni il 9 marzo. Mentre il vertice del Med5 ha già dato le sue indicazioni in merito all’Ue.

Indicazioni simili sono arrivate anche dalle parole del Papa che ha lanciato l’appello per fermare i trafficanti di esseri umani. “Facciamo nostre” le parole del Papa – dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – e faremo di tutto per “combattere” gli scafisti.