Pensione di reversibilità: quanti soldi spettano davvero a una vedova
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Pensione di reversibilità: quanti soldi spettano davvero a una vedova

Un’anziana stringe tra le mani le banconote in euro della sua pensione

Quanto spetta alla vedova con la pensione di reversibilità: requisiti, percentuali effettive e riduzioni legate al reddito secondo l’INPS.

Quando si perde un coniuge, il dolore personale si accompagna spesso a nuove difficoltà economiche. In questo contesto interviene la pensione di reversibilità, uno strumento previsto dalla legge italiana per garantire un minimo di continuità reddituale a chi resta. Tuttavia, l’idea che la vedova percepisca l’intera pensione del coniuge deceduto è sbagliata: la realtà è più complessa e regolata da norme precise.

Per poter accedere alla pensione di reversibilità, è necessario che il coniuge defunto fosse già pensionato o avesse maturato almeno 15 anni di contributi, oppure almeno 5 anni di cui 3 nei cinque precedenti al decesso. La prestazione decorre dal mese successivo alla morte e viene riconosciuta al coniuge superstite, anche se separato legalmente (con condizioni), o ai figli, in mancanza del coniuge.

Pensione
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La percentuale spettante alla vedova non è sempre uguale

Contrariamente a quanto molti pensano, la pensione di reversibilità non equivale al 100% dell’importo percepito dal defunto. Per una vedova senza figli a carico, la quota base riconosciuta è pari al 60% della pensione originaria. Se però nel nucleo superstite è presente un figlio a carico, la percentuale sale all’80%. In presenza di due o più figli, l’assegno può arrivare fino al 100% della pensione del coniuge deceduto.

Queste cifre sono stabilite per legge e rappresentano il massimo teorico, ma bisogna fare attenzione: possono subire variazioni in funzione di altri fattori, in particolare del reddito del beneficiario.

I limiti di reddito e le riduzioni sull’assegno

A partire da certi livelli di reddito personale, la pensione di reversibilità può essere ridotta. Secondo le soglie 2024, se il reddito del coniuge superstite supera circa 23.300 euro annui, si applicano riduzioni progressive: il 25% oltre questa soglia, il 40% sopra i 31.100 euro e fino al 50% se si superano i 38.900 euro. Tuttavia, in presenza di figli minori, studenti o inabili, queste decurtazioni non si applicano, a tutela del nucleo familiare.

Inoltre, la situazione si complica nei casi di separazione, divorzio o convivenza. Il coniuge divorziato ha diritto alla pensione solo se percepisce un assegno divorzile e non si è risposato. Chi è convivente senza matrimonio, invece, in genere non ha diritto alla pensione, salvo rari casi legati a specifiche tutele.

In definitiva, la pensione di reversibilità rappresenta una tutela importante ma non automatica, né integrale. Capire quanto spetta davvero a una vedova significa analizzare composizione familiare, reddito e situazione giuridica. Per avere un quadro chiaro e aggiornato, è sempre consigliabile rivolgersi a un patronato o direttamente all’INPS.

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ultimo aggiornamento: 16 Dicembre 2025 9:53

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