Ecco tutte le novità sulle pensioni per il 2025: aumenti, rivalutazioni, pensioni minime e nuove modalità di calcolo per chi va in pensione.
La Legge di Bilancio 2025 non introduce grandi cambiamenti al sistema pensionistico e conferma la permanenza della Legge Fornero, con l’età pensionabile fissata a 67 anni. Tuttavia, sono stati previsti alcuni interventi: incentivi per chi sceglie di posticipare il pensionamento, incrementi e rivalutazioni delle pensioni e modifiche alle pensioni minime e assistenziali. Vediamo nel dettaglio tutte le novità.
Quando verranno pagate le pensioni a gennaio 2025?
A causa della festività del 1° gennaio, le pensioni di gennaio 2025 saranno accreditate a partire dal 3 gennaio, primo giorno utile dopo il primo bancabile.
Nel 2025, le pensioni subiranno una rivalutazione pari allo 0,8%, adeguandosi all’inflazione. Questo dato risulta inferiore rispetto al 5,4% del 2024, che non aveva necessitato ulteriori conguagli.
Gli aumenti saranno calcolati con il ritorno al sistema a scaglioni:
- Fino a 4 volte il trattamento minimo (2.394,44 euro): aumento dello 0,8%.
- Da 4 a 5 volte il minimo: aumento dello 0,72%.
- Per importi superiori a 5 volte il minimo: aumento dello 0,60%.
Modifiche alle pensioni minime e assistenziali
Le pensioni minime subiranno un leggero aumento:
- Da 598,61 euro a 603,40 euro lordi mensili.
- Per gli over 75, il massimo salirà a 617,89 euro.
Anche i trattamenti assistenziali saranno incrementati:
- Pensione di invalidità civile: da 334 euro a 336 euro.
- Assegno sociale: raggiungerà i 538,68 euro.
Trattenute e conguagli: cosa aspettarsi?
L’INPS gestirà eventuali trattenute insufficienti recuperandole sulle pensioni di gennaio e febbraio 2025.
- Per pensionati con reddito annuo fino a 18.000 euro, se il conguaglio supera i 100 euro, le trattenute saranno distribuite in rate mensili fino a novembre.
Cambiamenti per chi va in pensione nel 2025 e requisiti
Dal 1° gennaio 2025 cambiano alcune modalità di calcolo per chi rientra nel sistema contributivo (iniziando a versare contributi da gennaio 1996):
- Coefficiente di trasformazione ridotto: questo comporterà importi pensionistici inferiori rispetto al 2024.
- Rivalutazione più vantaggiosa sui contributi accumulati durante la carriera lavorativa.
Restano invariati i requisiti fissati dalla Legge Fornero:
- Pensione di vecchiaia: 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
- Pensione anticipata: 42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età.