Pensioni, donne: ipotesi anticipo di 4 mesi per figlio

Pensioni, donne: ipotesi anticipo di 4 mesi per figlio

Un’ipotesi del governo è quella di valutare l’anticipo per le pensioni alle donne di quattro mesi per ogni figlio.

Dopo l’incontro tra i sindacati e il ministero del Lavoro, il governo sta valutando l’ipotesi di dare 4 mesi di anticipo di pensione alle donne per ogni figlio. L’obiettivo è valorizzare la maternità e costerebbe circa 700 milioni di spesa. Per questo c’è una valutazione in corso tra la ministra del Lavoro Calderone e il Mef. L’ipotesi è stata avanzata durante l’incontro tra il sottosegretario Durigon e Cgil, Cisl , Uil e Ugl.

Questa possibilità di anticipo del pensionamento è prevista già dalla riforma Dini ma solo nel caso di pensione contributive pure. Il governo ha l’intenzione di allargare la platea anche alle pensione con sistema misto. Un altro argomento sul tavolo, oltre alle donne, sono stati i giovani e le carriere discontinue. L’obiettivo sarebbe una integrazione al minimo in caso di pensioni basse al termine della carriera lavorativa.

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I sindacati cercano ancora risposte

Ci sarebbe anche la possibilità di eliminare o ridurre il vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo, «che attualmente limita in maniera sostanziale gli accessi al pensionamento, condizionando in particolare le donne e coloro i quali hanno avuto carriere frammentate». È stata inoltre confermata l’intenzione di riproporre la Commissione preposta ad analizzare la separazione della spesa previdenziale rispetto a quella assistenziale.

Da parte loro i sindacati cercano ancora risposte dal governo. Molto critico il sindacalista della Cgil, Ferrari sia su donne che su giovani che punta al contrasto alla precarietà. «C’è bisogno di allargare la base contributiva e la prima leva è il salario e un lavoro stabile». Mentre il segretario dell’Ugl ha accolto positivamente l’intenzione di valorizzare la maternità che propone che si potrebbe anche pensare a un assegno più ricco, in alternativa all’uscita anticipata.