Pensioni, l’Inps lancia l’allarme: “Troppe uscite anticipate”

Pensioni, l’Inps lancia l’allarme: “Troppe uscite anticipate”

L’Inps avverte sui rischi per la sostenibilità delle pensioni in Italia: l’età media di pensionamento scende a 64,2 anni.

Il recente “Rapporto annuale dell’Inps” ha messo in evidenza una problematica che rischia di compromettere la sostenibilità del sistema delle pensioni in Italia: l’elevato numero di pensionamenti anticipati.

Come riportato da Corriere.it, l’età media di uscita dal lavoro si è abbassata 64,2 anni. Questo dato risulta preoccupante in un Paese dove l’età legale di pensionamento è fissata a 67 anni, una delle più alte in Europa.

Pensioni in Italia: l’impatto delle uscite anticipate

Dal 2019 al 2021, il numero di pensionamenti anticipati si è aggirato intorno ai 500 mila all’anno, per poi ridursi a 300 mila nel 2023.

Questo andamento ha comunque contribuito a mantenere bassa l’età media di pensionamento, che rimane al di sotto dei 65 anni.

Un fattore chiave è stata la possibilità di accedere alla pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne), indipendentemente dall’età anagrafica.

Questa flessibilità, se da un lato ha favorito un ricambio generazionale nel mercato del lavoro, dall’altro ha creato pressioni sulle casse dello Stato.

L’Inps ha sottolineato come: “Nel 2021, la spesa previdenziale italiana si attesti al 16,3% del PIL”, un valore tra i più alti in Europa, secondo solo alla Grecia.

Le previsioni demografiche e il futuro delle pensioni

Le previsioni demografiche elaborate dall’Eurostat per l’Unione Europea evidenziano un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti nei prossimi decenni.

Questo scenario è particolarmente allarmante per l’Italia, dove la spesa pensionistica è già relativamente elevata.

Le previsioni Eurostat per l’Ue relative agli andamenti demografici fanno presagire un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti“, avverte il Rapporto Inps.

Il recupero del mercato del lavoro, che ha visto un aumento di 912 mila occupati tra febbraio 2020 e maggio 2024, è un segnale positivo. Ma non sufficiente a garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico.