Nonostante le polemiche dei giorni scorsi, il sistema delle pensioni in Italia sembra reggere: ecco i dati.
Il sistema delle pensioni in Italia, al centro di dibattiti e previsioni catastrofiche nei scorsi giorni, mostra segnali di tenuta, almeno per ora. A confermarlo – come riportato da Il Tempo, è il rapporto annuale del Centro studi Itinerari Previdenziali (giunto alla sua dodicesima edizione) che fotografa uno scenario complesso ma non privo di elementi positivi. Ecco i dati.
Quali sono gli indicatori di tenuta delle pensioni in Italia: i dati
Uno dei dati più rilevanti emersi dal rapporto è il miglioramento del rapporto attivi/pensionati, che nel 2023 ha raggiunto quota 1,4636, il valore più alto della serie storica. Sebbene questa cifra sia ancora leggermente inferiore alla soglia dell’1,5 – considerata il livello di semi-sicurezza – rappresenta un segnale incoraggiante per l’Italia.
Secondo Alberto Brambilla, presidente del Centro studi, i conti delle pensioni reggono e dovrebbero farlo anche nel medio termine. “I conti della nostra previdenza reggono, e dovrebbero farlo anche tra 10-15 anni, nel 2035/40, quando la maggior parte dei baby boomer nati dal dopoguerra al 1980 si saranno pensionati“, ha dichiarato.
Tuttavia, l’equilibrio futuro dipenderà dall’applicazione dei cosiddetti “stabilizzatori automatici“: l’adeguamento dell’età pensionabile e dei coefficienti di trasformazione all’aspettativa di vita.
L’assistenza e la previdenza
Se la spesa previdenziale, pari al 12,55% del PIL, si mantiene stabile e in linea con la media europea, il capitolo assistenza continua a rappresentare un peso crescente per il bilancio statale.
Con una spesa di 164 miliardi nel 2023, finanziata interamente dalla fiscalità generale, i costi legati a bonus e sussidi sono aumentati in modo esponenziale rispetto al 2008. È evidente che il problema non risiede tanto nelle pensioni quanto nella gestione dell’assistenza, spesso gonfiata da misure straordinarie legate a eventi come la pandemia.
In un Paese caratterizzato da un progressivo invecchiamento della popolazione e da un tasso di natalità in costante calo, la sostenibilità del sistema previdenziale non può essere data per scontata.