Con il 2023 già inoltrato e nessuna modifica del sistema pensioni, ecco quali sono i requisiti per lasciare il lavoro.
In concreto alla fine del 2022 per quanto riguarda la riforma pensioni di cui si è tanto discusso in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre non è stato modificato nulla, o quasi. Con l’arrivo del 2023 il governo ha introdotto alcune novità che riguardano Quota 103, introdotta la posto di Quota 102, e le proroghe di Opzione donna e dell’APE sociale.
È prevista però una riforma pensioni anticipate per il 2024. Infatti durante il corso di quest’anno sono previsti degli incontri tra governo e sindacati, volte a strutturare una nuova riforma delle pensioni affinché sia possibile mandare determinati lavoratori in pensione prima.
Ci sarebbero comunque già delle misure attualmente in vigore che permetteranno ad alcune categorie di lavoratori di lasciare il posto nel 2024. In questa situazione, la riforma pensioni 2024 è ancora tutta da rivedere.
Le opzioni in vigore
Fino al 2026 rimarrà in vigore la misura della pensione di vecchia a 67 anni o la pensione anticipata a 42 anni e 18 mesi di contributi lavorativi versati. Per quanto riguarda invece le lavoratrici che durante il 2023 non hanno lasciato il posto usufruendo di Opzione donna nonostante avessero compiuto 60 anni d’età ed avessero versato 35 anni di contributi, potranno andare tranquillamente in pensione nel 2024.
Si potrà quindi utilizzare comunque l’Opzione donna anche durante il prossimo anno, nonostante questa non ci sarà più. Stesso discorso per chi nel 2023 avrà maturato 41 anni di contributi versati, ed avrà già compiuto i 62 anni d’età. Con questi requisiti il lavoratore potrà andare in pensione con Quota 103.
Identico discorso per i lavoratori che hanno compiuto 64 anni d’età e maturato 38 anni di contributi: potranno andare in pensione con Quota 102. Invece chi 31 dicembre 2021 aveva 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi potrà avere accesso alla Quota 100.