Perché il mare ci stanca e ci fa venire fame: dalla disidratazione alla vasodilatazione, cosa succede nostro corpo?
Andare al mare è spesso sinonimo di relax e riposo, eppure molti di noi si ritrovano inspiegabilmente stanchi e affamati alla fine della giornata.
Anche se le attività quotidiane in spiaggia possono sembrare leggere, il nostro corpo è costretto a mettere in atto una serie di processi di adattamento che richiedono energie significative. Ecco quali.
Cosa succede al nostro corpo quando andiamo al mare?
Quando trascorriamo più ore all’aria aperta, come riportato da Focus, il nostro organismo deve affrontare condizioni molto diverse rispetto a quelle urbane.
La termoregolazione diventa una delle priorità principali. In un clima caldo, il corpo regola la temperatura attraverso la sudorazione.
Dunque, dilatando i pori della pelle per eliminare acqua e sali minerali e disperdere il calore in eccesso. Questo processo porta alle prime fasi della disidratazione, accentuando la sensazione di stanchezza.
Inoltre, la vasodilatazione, ossia la dilatazione dei vasi sanguigni in risposta alle alte temperature, permette al sangue di circolare più facilmente.
Ma comporta anche un abbassamento della pressione arteriosa, contribuendo ulteriormente alla sensazione di spossatezza.
L’aumento dell’appetito
L’aria che respiriamo al mare è significativamente diversa da quella cittadina, principalmente per la maggiore concentrazione di ossigeno e la presenza di iodio.
Quest’ultimo elemento, tipico dell’aria salmastra, stimola l’attività della tiroide e accelera il metabolismo, causando un aumento dell’appetito nei primi giorni di vacanza.
Prendere il sole, sebbene possa sembrare rilassante, implica anche un dispendio energetico per la produzione di melanina da parte dei melanociti, le cellule responsabili dell’abbronzatura.
L’acqua, essendo più densa dell’aria, oppone una resistenza che richiede più energia per essere superata.
Inoltre, sembrerebbe che il continuo passaggio dal caldo al freddo dell’acqua costringe il corpo a lavorare costantemente per mantenere una temperatura interna stabile.