“Freddezza e sconcertante assenza di scrupoli”: perché Chiara Petrolini andrà in carcere

“Freddezza e sconcertante assenza di scrupoli”: perché Chiara Petrolini andrà in carcere

Il tribunale del Riesame di Bologna dispone il carcere per Chiara Petrolini accusata di omicidio e soppressione: le motivazioni.

Il caso di Chiara Petrolini è giunto ad una svolta con la decisione del tribunale del Riesame di Bologna ha disposto per la giovane la custodia cautelare in carcere, definendo i domiciliari una misura insufficiente per prevenire la reiterazione dei reati.

Le motivazioni del tribunale bolognese, come riportato da Open, sottolineano l’inquietante profilo comportamentale dell’accusata. “Estrema lucidità. Inusitata freddezza esecutiva. Sconcertante assenza di scrupoli o remore“, hanno scritto i giudici.

Caso Chiara Petrolini: la ricostruzione della Procura

Secondo le ricostruzioni della procura di Parma, i due neonati sono stati partoriti e successivamente uccisi a maggio 2023 e ad agosto 2024. I loro corpi sono stati ritrovati nel giardino della casa di famiglia.

Sorprende che i genitori della giovane fossero completamente ignari non solo delle gravidanze, ma anche delle azioni compiute. Questo dettaglio è stato decisivo per i giudici, che hanno escluso la possibilità di misure alternative come i domiciliari.

La presenza dei genitori in casa non ha impedito che i reati venissero commessi hanno evidenziato i magistrati. Un dato che ha rafforzato la convinzione che la sorveglianza domestica non possa garantire la prevenzione di ulteriori crimini.

Nel frattempo, la difesa di Petrolini ha presentato ricorso alla Cassazione, chiedendo una rivalutazione del provvedimento cautelare.

Il dilemma dell’imputabilità

La difesa della giovane ha fornito una consulenza tecnica preliminare che suggerisce la possibile presenza di gravi disturbi di personalità.

Le azioni di Chiara Petrolini lasciano intravedere una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull’imputabilità“, ha dichiarato il consulente di parte.

Tuttavia, i giudici hanno sottolineato come la perizia sia ancora preliminare e necessiti di ulteriori approfondimenti. Le contraddizioni del caso emergono anche dalle testimonianze sul carattere della ragazza.

La memoria difensiva la descrive come “ragazza normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta“, capace di farsi apprezzare come educatrice nei centri estivi e come baby sitter.