Perché essere femministi oggi?

Perché essere femministi oggi?

Il femminismo: un movimento ancora necessario per l’uguaglianza sociale e politica, e contro la violenza di genere.

La parola femminismo appare per la prima volta in Francia: féminisme, derivato dal sostantivo féminin (dal latino femina, donna) e dal suffisso -isme (dal latino -ismus), usato per indicare una pratica o dottrina.

Il termine venne associato ai diritti delle donne per la prima volta nel 1837 dal filosofo francese Charles Fourier. Successivamente, nel 1841, la parola comparve in Inghilterra per indicare “qualcosa legato alle donne”. Fu solo dal 1890, con le marce delle suffragette per ottenere il diritto di voto, che il femminismo acquisì una connotazione politica in Inghilterra, Italia e nel resto d’Europa.

Definizioni di femminismo secondo le attiviste

Il dizionario inglese Merriam-Webster, che ha eletto “femminismo” come parola dell’anno nel 2017, lo definisce come “la teoria dell’uguaglianza politica, economica e sociale tra i sessi, o attività organizzate a favore dei diritti e degli interessi delle donne”.

Ma, concretamente, come hanno definito le femministe il loro movimento?

Lea Melandri osserva come il femminismo sia sempre stato considerato separato dalla cultura tradizionale, “spesso con una natura radicale, ribelle e politica, da cui deriva la sua stretta associazione con marce e proteste”. Inoltre, continua Melandri, il femminismo accademico critica la corrente culturale della misoginia.

La celebre attivista Bell Hooks descrive il femminismo come un movimento volto a porre fine al sessismo, allo sfruttamento e all’oppressione sessista. Una posizione molto radicale, se confrontata con quella più recente della scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie, che nel suo discorso TED ha definito femminista “una persona che crede nell’uguaglianza sociale, politica ed economica tra i sessi”. Persona, non solo donna, ma chiunque appartenga a qualunque genere.

Le nuove sfide del femminismo

Oggi, oltre ai temi dell’uguaglianza sociale, politica ed economica, il movimento si concentra anche su altre problematiche intersecanti che le donne affrontano: la “razza”, la classe sociale, il livello culturale, la sessualità, la salute, e l’abilità.

È fondamentale sottolineare che il femminismo non è misandria, né una lotta per rendere le donne più potenti degli uomini. Il suo merito indubbio è stato il riconoscimento della differenza di genere.

Il femminismo e la società moderna

Nel suo discorso di insediamento alla Vicepresidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris ha affermato: “Penso alle donne che hanno combattuto per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia per tutti (…) io sto sulle loro spalle”.

Perché, dunque, dovremmo oggi tutti, e non solo le donne, dichiararci femministi? Per un ideale certo, ma anche per il miglioramento, persino economico, della società. È indubbio che, almeno nel mondo occidentale, la sfida principale per le donne riguardi oggi il mondo del lavoro: l’accesso a esso, il divario salariale, le differenze nei percorsi di carriera e, quindi, la difficoltà a raggiungere posizioni di vertice, e il maggiore carico di cura.

La violenza di genere: una piaga ancora aperta

Tuttavia, anche nelle nostre società evolute, il corpo delle donne continua a essere oggetto di offesa.

In Italia sono passati solo 28 anni dall’approvazione della legge che ha riconosciuto lo stupro come reato contro la persona: fino al 1996 era considerato un delitto contro la morale pubblica! Inoltre, sono trascorsi poco più di quarant’anni dall’abolizione del delitto d’onore, che concedeva significativi sconti di pena agli uomini che uccidevano mogli, figlie o sorelle quando si sentivano oltraggiati dal loro comportamento.

Non possiamo ignorarlo: talvolta, anche oggi, in caso di femminicidio, accade che all’assassino vengano riconosciute attenuanti, come se la volontà di possesso del corpo, dell’anima, dell’identità della donna potesse giustificare l’orrore, arrivando a interpretare la violenza come un eccesso d’amore, specie quando il femminicidio è scatenato dalla decisione della donna di terminare la relazione.

A partire dal corpo ferito delle donne, di femminismo, abbiamo tutti, ancora oggi, disperatamente bisogno.