Le famiglie italiane guadagnano meno di vent’anni fa: reddito e ricchezza in calo, cosa emerge dal rapporto Censis 2024.
Il rapporto Censis 2024 fotografa una realtà economica e sociale per le famiglie italiane in netto peggioramento rispetto a vent’anni fa.
Le famiglie, in particolare, vedono ridursi il loro potere d’acquisto e la loro capacità di accumulare ricchezza. Mentre alcuni settori segnano risultati positivi, il quadro generale mostra un Paese bloccato, incapace di migliorare significativamente la propria condizione.
Calo del reddito e crescita economica stagnante: il rapporto Censis
Rispetto al 2003, come riportato da Fanpge.it, il reddito pro-capite delle famiglie italiane si è abbassato del 7% in termini reali. Questa contrazione non si riferisce alla quantità di denaro ricevuta, ma al potere d’acquisto.
Per capirci ciò che un tempo si poteva acquistare con uno stipendio medio, oggi è diventato un lusso. La crescita del PIL, elemento cruciale per lo sviluppo economico di un Paese, ha segnato una drammatica battuta d’arresto.
Se negli anni Sessanta e Settanta il PIL cresceva a ritmi eccezionali, negli ultimi vent’anni l’incremento complessivo è stato del solo 5,8%. La crescita del PIL pro-capite è ancor più ridotta: un modesto +3%.
Questo dato suggerisce che l’Italia è intrappolata in una “continuità nella medietà, una sindrome italiana“, come la definisce il rapporto Censis, e che “l’85,5% degli italiani ormai è convinto che sia molto difficile salire nella scala sociale“
Il mercato del lavoro, paradossalmente, sembra in controtendenza: l’occupazione è aumentata del 4,6% rispetto al 2007. Tuttavia, il tasso occupazionale resta il più basso d’Europa, e raggiungere la media UE richiederebbe almeno 3,3 milioni di lavoratori in più.
La crisi della ricchezza e l’aggravarsi delle disuguaglianze
La ricchezza netta pro-capite delle famiglie italiane si è ridotta del 5,5% negli ultimi dieci anni. Questo dato evidenzia come, nonostante un aumento del numero di occupati, molte famiglie non riescano a risparmiare o investire come un tempo. La sanità privata è diventata una spesa sempre più gravosa, con un aumento del 23% dal 2013 al 2023.
La situazione previdenziale, già compromessa, preoccupa ulteriormente i giovani: l’89,8% dei ragazzi non crede di avere una pensione adeguata al termine della vita lavorativa. Anche la percezione della sicurezza sociale risulta in calo, con un aumento significativo dei crimini d’odio.