I tifosi della Juventus vengono definiti “gobbi” da più di 60anni, ecco da dove ha origine questo soprannome e perché è associato ai tifosi bianconeri.
Nel mondo del calcio italiano, i soprannomi assegnati alle squadre e ai loro tifosi sono una consuetudine tanto diffusa quanto antica. Fra questi, uno dei più noti è certamente “gobbi“, riferito agli appassionati della Juventus, la storica squadra di Torino. Ma da dove origina questo termine e perché è diventato così popolare? Scopriamolo insieme.
Si tratta di uno dei soprannomi più famosi nel calcio italiano, al pari di “bauscia” per i tifosi dell’Inter e “casciavit” per quelli del Milan. E, proprio come i soprannomi delle altre squadre, anche il termine “gobbi” ha le sue radici nella storia e nella cultura del calcio italiano.
La versione più accreditata di questo soprannome risale alla stagione 1956/1957. Come raccontato nel libro “1001 storie e curiosità sulla grande Juventus che dovresti conoscere“, quella stagione vide l’introduzione di una nuova divisa per la squadra bianconera. La maglia sembrava un enorme camicia e aveva un ampio scollo a V e un tessuto che faceva sì che, quando i giocatori correvano, si formasse un rigonfiamento sul retro, dando l’impressione di una “gobba”.
Secondo la stessa fonte, furono i tifosi del Torino, eterni rivali della Juventus, a notare per primi questo dettaglio durante uno dei derby della Mole. Da quel momento, il soprannome “gobbi” si è diffuso non solo fra i tifosi avversari, ma anche fra gli stessi appassionati della Juve, che ne hanno fatto un simbolo di orgoglio.
Col passare del tempo, il soprannome è diventato parte integrante dell’identità della Juventus e dei suoi tifosi. Gli stessi juventini, infatti, lo utilizzano come un termine affettuoso o addirittura come un vessillo, a dimostrazione che ogni storia ha due facce e che ciò che può sembrare un insulto può anche essere trasformato in un emblema di appartenenza.