Perchè in Italia ci sono vittime e vittime
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Direttore: Alessandro Plateroti

Perchè in Italia ci sono vittime e vittime

abuso sessuale su una ragazza

Uno stupro rimane uno stupro e una vittima rimane una vittima. Senza doppi linguaggi!

In Italia, lo abbiano capito ormai da tempo, c’è una sorta di diseguaglianza mediatica e culturale su cose che in ogni democrazia sarebbero uguali de pure e de facto. Uno stupro, ad esempio, ed è un esempio tragico, deve essere un fatto grave e condannato giustamente e duramente in sé, a prescindere ogni volta dal contesto o dall’identità dei protagonisti.

Una donna vittima di stupro è una donna che deve avere giustizia, e poi aiuto psicologico e sociale. Finanche politico. Senza se e senza ma, nessun‘ attenuante nessuna vittimizzazione secondaria.

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Poi però lo stesso, a parti rovesciate, con i carnefici. Massima durezza e certezza della pena come documento di credibilità democratica per tutti gli altri cittadini. E poi norme adeguate, prevenzione, assistenza, azione sui modelli culturali. Giusta entro certi limiti la discussione sul patriarcato nell’omicidio di Giulia Cecchettin, ma poi, lo abbiamo detto anche in questa sede, non facciamoci trascinare dai luoghi comuni e dal femminismo ideologico sennò rischiamo di perdere il focus della vicenda.

abuso sessuale su una ragazza

Ovvero il residuo di sessismo e maschilismo nella nostra società occidentale post-patriarcale dopo la rivoluzione del ‘68. Quindi parità di genere anche e soprattutto sul piano economico, educazione affettiva e sessuale alle relazioni, una visione politica moderna che tiene conto dei mutamenti del contemporaneo.

Prendiamo però poi l’ultima tragedia, lo stupro di Catania vittima una tredicenne, circondata mentre era con il suo fidanzato diciassettenne da un gruppo di altri giovanissimi nordafricani provenienti da un centro di accoglienza. Poche righe sulla vittima, a differenza di Giulia, e pochissime sui carnefici, a differenza di noi tutti maschi italiani quasi quasi complici silenziosi culturali dell’assassino della ragazza veneta.

Subito il mainstream Politically correct è insorto: niente strumentalizzazioni. Certo, ma intanto per non strumentalizzare, quasi quasi, tacendo, si giustifica per un verso, diciamo del contesto sociale, l’azione criminosa Invece no, i ragazzi colpevoli dello stupro di Catania devono pagare il massimo della pena secondo le loro responsabilità accertate. Da dove vengono a me non interessa, se non a livello di analisi. Fatto questo, cioè pagato il conto secondo le norme della nostra giustizia, democratica, tornano nel loro paese. Perché vedete, l’accoglienza non è un obbligo, ne’ un carico che va sbrigato a danno della società e delle persone accoglienti.

Ed è l’esatto contrario del razzismo e della xenofobia questo ragionamento. Integrare è un compito di civiltà che si pone in mezzo a quei due estremi, quel dover essere a ogni costo agli estremi, prendiamo tutto e tutti oppure no, fuori tutto e tutti, estremi che faranno del problema immigrazione un problema storico di enorme gravità per le prossime generazioni. Infine, per noi , per la nostra democrazia, uno stupro rimane uno stupro e una vittima rimane una vittima. Senza doppi linguaggi.

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ultimo aggiornamento: 8 Febbraio 2024 15:21

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