Le PFAS sono una classe di sostanze chimiche sintetiche che sono ampiamente utilizzate varie industrie in tutto il mondo.
Sono utilizzate per la loro capacità di rendere resistenti ai grassi e all’acqua una vasta gamma di materiali, tra cui carta, rivestimenti per contenitori di alimenti, detergenti e pellicole fotografiche.
Uno studio recente ha rivelato che 21 marche di carta igienica in tutto il mondo contengono sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e che, una volta scaricate nei servizi igienici, possono causare inquinamento idrico. Anche se non ci sono dati certi sugli effettivi rischi per la salute, l’esposizione ai PFAS attraverso l’acqua e gli alimenti è risultata tossica ad alte concentrazioni per gli esseri viventi, uomo compreso.
La presenza di PFAS nell’ambiente attraverso l’acqua e gli alimenti è stata ritenuta tossica per gli esseri viventi, uomo compreso, a concentrazioni elevate. Diversi studi hanno evidenziato la correlazione tra l’esposizione ai PFAS e la comparsa di varie patologie, come tumori, diabete, ipertensione, aumento del colesterolo, colite ulcerosa, malattie della tiroide, infertilità e restrizione della crescita fetale.
I PFAS sono costituiti da una catena alchilica idrofobica completamente fluorurata, la quale conferisce alle molecole una notevole stabilità termica e chimica, rendendoli resistenti alla maggioranza dei processi naturali di degradazione, sia aerobica sia anaerobica, comprese fotolisi e idrolisi.
I risultati emersi da uno studio
Uno studio condotto dal Maine Medical Center Research Institute di Portland ha rilevato che i PFAS sono anche pericolosi per gli adolescenti, poiché rendono le loro ossa più fragili.
La presenza di PFAS nell’ambiente attraverso l’acqua e gli alimenti rappresenta un serio rischio per la salute pubblica. Quindi risulta necessario adottare misure per limitare l’esposizione a queste sostanze chimiche dannose.