Ponte Morandi, i periti: “E’ crollato per la scarsa manutenzione”

Ponte Morandi, i periti: “E’ crollato per la scarsa manutenzione”

Depositata la perizia sul Ponte Morandi. Per gli esperti il crollo è dovuto “alla scarsa manutenzione”.

ROMA – “Il viadotto del Polcevera è crollato per la scarsa manutenzione“. E’ questo il riassunto delle 476 pagine della perizia sul Ponte Morandi depositate dagli esperti.

Le cause profonde dell’evento – si legge in uno dei passaggi riportati a La Repubblica possono individuarsi nella vita del ponte… lungo questo periodo sono identificabili le carenze nei controlli e negli interventi di manutenzione che non sono stati eseguiti correttamente“.

Ponte Morandi, la perizia degli esperti

La perizia depositata dagli esperti è un nuovo atto di accusa nei confronti di Autostrade. 14 capitoli e 476 pagine per raccontare punto per punto quanto successo al Ponte Morandi.

Si tratta di aspetti che riguardano il periodo precedente al crollo, ma anche quello durante e dopo il cedimento del viadotto. Tra le cause principali di questa tragedia sono state individuate la carenza di controlli e la scarsa manutenzione da parte di Aspi. Una perizia depositata e che sarà valutata dai giudici durante il processo. Un quadro che si complica per Autostrade. Documento che potrebbe portare il Governo a revocare la concessione alla controllata dei Benetton.

Ponte Morandi

L’indagine sui pannelli fono assorbenti

Un filone di questa indagine riguarda anche i pannelli fono assorbenti. Giudici del Riesame che hanno duramente commentato la posizione dell’ez ad Giovanni Castellucci: “La persistenza totale mancanza di scrupoli per la vita e l’integrità degli utenti delle autostrade lo ha portato a compiere azioni ed omissioni in concorso relative a praticamente tutti i tipi e gli oggetti di manutenzione ed adeguamento nell’ambito della gestione delle autostrade. Condotte volte tutte a una poliedrica e persistenze politica del profitto aziendale“.

Un quadro molto grave che complica la posizione di Autostrade. E, come detto, è alto il rischio di una revoca della concessione da parte del Governo.

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