Il punto sui prezzi del petrolio: rimbalzo dopo il calo, tra dazi USA annunciati da Trump e le prossime mosse dell’OPEC+.
La recente ripresa dei prezzi del petrolio riflette un equilibrio fragile tra preoccupazioni geopolitiche e dinamiche di mercato. Dopo un netto calo, i mercati hanno reagito alle nuove tensioni legate alle politiche commerciali statunitensi e alle incertezze sull’offerta futura dell’OPEC+, mantenendo alta la volatilità sui principali contratti.

Dazi USA: un freno alla domanda globale
“I prezzi del petrolio si sono mantenuti stabili negli scambi asiatici di venerdì, dopo le forti perdite del giorno precedente, mentre i mercati valutavano le nuove minacce di dazi statunitensi da parte del Presidente Donald Trump e rimanevano cauti riguardo alle prospettive di offerta dell’OPEC+.” Come scritto da it.investing.com
Alle 21:47 ET (01:47 GMT), i futures del Brent con scadenza a settembre sono saliti dello 0,5% a 69,01 dollari al barile, mentre il WTI ha guadagnato lo 0,7% a 67,00 dollari. Il rimbalzo arriva dopo una perdita di quasi il 2% registrata giovedì. Questo calo è coinciso con le dichiarazioni del Presidente Trump:
“Il Presidente Trump ha dichiarato giovedì che imporrà un dazio del 35% sulle importazioni dal Canada a partire dal 1° agosto, minacciando che l’aliquota aumenterà se il Canada dovesse reagire.”
Questa nuova misura si aggiunge ai già imposti dazi del 25% su Corea del Sud e Giappone, e del 50% sul rame. Le ripercussioni sono potenzialmente pesanti per la domanda energetica.
“I dazi spesso rallentano la crescita globale interrompendo il commercio e aumentando i costi, il che a sua volta indebolisce l’attività industriale e i viaggi, entrambi importanti motori della domanda di petrolio.”
Come osservano gli analisti di ING: “Guardando ai rischi al ribasso, i dazi rimangono un potenziale freno per il mercato.”
Strategia OPEC+: un’offerta sotto osservazione
L’altra variabile chiave è l’offerta. “Un rapporto di Bloomberg di giovedì ha dichiarato che l’OPEC+ sta discutendo una pausa negli ulteriori aumenti di produzione dopo il prossimo incremento mensile.”
Attualmente, il cartello ha pianificato il completamento del ripristino di 2,2 milioni di barili al giorno entro settembre, con un’ultima aggiunta di 550.000 bpd. Tuttavia, le prospettive non sono rosee: “Il cartello giovedì ha abbassato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per i prossimi quattro anni, citando un rallentamento della crescita economica della Cina.”
Come riportato da it.investing.com, secondo ING: “Mentre il ritorno di questi barili dall’OPEC+ porterà a un mercato meglio rifornito, dovremo attendere fino al quarto trimestre dell’anno prima di vedere il mercato passare in surplus.”
“Riteniamo che i prezzi dovrebbero subire una pressione al ribasso più sostenibile dal quarto trimestre di quest’anno in poi.”