Il prezzo del petrolio supera i 70 dollari a causa dell’escalation tra Iran e Israele e delle divisioni UE-USA sul tetto al greggio russo.
Negli ultimi mesi, i mercati petroliferi hanno vissuto una fase di apparente stabilità. Il prezzo del petrolio era sceso vicino ai 60 dollari al barile, sostenuto da una crescita dell’offerta globale e dalla speranza di una ripresa ordinata della domanda. In questo contesto, l’Unione Europea ha tentato una mossa audace: abbassare ulteriormente il tetto al prezzo del petrolio russo, portandolo da 60 a 45 dollari.

Il prezzo del petrolio in risalita dopo settimane di calma apparente
L’obiettivo era chiaro: colpire le entrate del Cremlino e rafforzare le pressioni economiche sulla Russia. Tuttavia, la proposta si è scontrata con la realtà delle divisioni interne al G7 e il mancato supporto degli Stati Uniti, guidati da Donald Trump, che ha rifiutato di aderire alla strategia europea.
Geopolitica e flop europeo: la combinazione che ha fatto impennare tutto
Le tensioni geopolitiche sono esplose proprio quando i mercati erano più vulnerabili. L’escalation tra Israele e Iran ha generato timori immediati su possibili interruzioni delle forniture mediorientali, con particolare preoccupazione per lo Stretto di Hormuz, snodo cruciale per il traffico globale di greggio. In parallelo, il fallimento della strategia UE contro la Russia ha alimentato l’incertezza politica ed economica, rendendo il contesto ancora più instabile. I trader, mossi dal timore di uno shock all’offerta, hanno reagito rapidamente.
E così, mentre il Brent ha toccato quota 73,49 dollari e il WTI ha superato i 70,50 dollari, gli analisti hanno iniziato a rivedere le proprie previsioni. Goldman Sachs, pur mantenendo una stima di fine anno a 59 dollari, ha riconosciuto l’esistenza di scenari in cui il prezzo potrebbe superare i 100 dollari al barile, soprattutto in caso di interruzioni gravi delle esportazioni iraniane.
Il petrolio torna oltre i 70 dollari al barile, spinto da un mix esplosivo di tensioni geopolitiche e incertezze politiche. E con un Medio Oriente in fermento e un’Europa divisa, le prossime settimane potrebbero riservare ulteriori sorprese. Il tutto come riportato da finanza.repubblica.it (Teleborsa).