Il governo al lavoro sul piano cashback: bonus fino a 300 euro per chi paga con la carta (o con il bancomat) dal prossimo 1 dicembre.
Il governo, come confermato anche recentemente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, continua a lavorare sul piano cashless e cashback. I due perni della lotta al contante. La strategia è chiara: bonus per chi paga con la carta.
Lotta all’evasione fiscale
Il taglio al contante rientra nel grande piano del governo per contrastare l’evasione fiscale. Tagliare l’uso del contante, secondo il governo, dovrebbe portare a una riduzione di evasori e a facilitare l’individuazione di operazioni sospette.
E l’obiettivo finale del Presidente del Consiglio è noto: pagare meno pagando tutti. Più persone pagano regolarmente il dovuto e meno dovrà pagare ciascun individuo. Un concetto che di fondo, in linea teorica, non fa una piega. Ma questo ovviamente non è garanzia di successo al momento della prova pratica. È qualcosa in più di una speranza ma non siamo di fronte a una certezza, insomma.
Piano cashback, bonus per chi paga con carta o bancomat
Il piano cashless si intreccia con la strategia cashback. Per scoraggiare l’uso del contante, o meglio, per incoraggiare la pratica del pagamento con carta (o comunque elettronico), il governo ha intenzione di stanziare bonus anche cospicui. Le persone che dal prossimo 1 dicembre pagheranno con carta o bancomat riceveranno un bonus annuo fino a 300 euro per spese fino a 3.000 euro. Spese che ovviamente devono essere documentate e tracciabili. Inoltre non dovrebbero rientrare nel conteggio i pagamenti online, che di fatto anche nelle condizioni attuali avvengono necessariamente per via elettronica.
Il problema delle commissioni
Il piano è ancora un cantiere aperto, o comunque ci sono ancora diversi nodi da sciogliere. Per scoraggiare l’uso del contante il governo starebbe pensando di fissare anche un numero minimo di operazioni da effettuare nel corso dell’anno per poter accedere ai bonus. Questo per evitare, per assurdo, che una persona paghi in contanti tutto l’anno e poi effettui un pagamento di 3.000 euro con la carta. L’esempio è estremo ma serve a rendere l’idea.
Il governo vuole spingere i consumatori a fare ricorso al pagamento elettronico anche per le piccole spese, ma deve fare i conti con le resistenze dei commercianti, che lamentano commissioni troppo alte.