Missione Ue in Tunisia per bloccare le partenze

Missione Ue in Tunisia per bloccare le partenze

Il piano del governo per bloccare le partenze dei migranti dalla Tunisia nella pericolosa rotta prevede aiuti, mezzi e addestramento.

Il ministro dell’Interno Piantedosi insieme al suo omologo francese Darmanin e la commissaria Ue Johansson a fine aprile sarà in missione in Tunisia per risolvere la questione delle partenze.

Per bloccare il flusso dei migranti sub-sahariani sulla rotta più pericolosa al mondo, il governo sta mettendo a punto un piano che si basa su aiuti finanziari, addestramento di uomini e fornitura di mezzi.

La missione sarà congiunta con l’Ue e con la Francia, come preannunciato dall’incontro privato tra la premier Meloni e il presidente Macron sulla questione. Per Meloni è essenziale l’aiuto alla Tunisia per bloccare le partenze perché è da lì che persone provenienti da Congo, Camerun, Nigeria, Costa d’Avorio e Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso sono disposte a pagare una cifra spropositata agli scafisti per mettersi in viaggio e raggiungere l’Europa.

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Serve un Piano Marshall per l’Africa

L’urgenza dell’aiuto economico alla Tunisia è stato ribadito anche dal ministro degli Esteri Tajani intervistato dal Corriere della Sera.Dobbiamo aiutare la Tunisia con finanziamenti da parte di Fmi e Banca mondiale, dando almeno i primi aiuti in attesa delle riforme e di una verifica dei passi avanti” ha detto il vicepremier spiegando che l’emergenza finanziaria alimenta quella migratoria.

I primi segnali di quel cambio di passo tanto atteso da Meloni da parte dell’Ue è arrivato. Oggi è volato in Tunisia il commissario dell’economia Gentiloni. Durante l’incontro il commissario discuterà delle riforme socio-economiche previste dal governo e delle modalità di una nuova operazione di assistenza da parte dell’Ue se saranno soddisfatte le condizioni preliminari delle riforme richieste.

La questione è economica come spiega Tajani perché parte tutto dal cambiamento climatico che sta distruggendo l’agricoltura su cui si basano questi paesi di partenza, per questo si deve intervenire con una sorta di Piano Marshall per l’Africa, altrimenti “staremo sempre a rincorrere le emergenze” spiega il capo della Farnesina. L’Italia quindi sta lavorando per sbloccare i fondi del Fmi.

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