Ue, bocciato piano green per i mezzi pesanti

Ue, bocciato piano green per i mezzi pesanti

La Commissione europea punta ad una direttiva più green, prevedendo emissioni zero per gli autobus dal 2030.

L’Italia, come già successo per la direttiva sulle case green, ha bocciato la svolta green degli autotrasporti della Commissione europea. La proposta era stata presentata a febbraio scorso, insieme agli obiettivi per introdurre in modo graduale norme più severe sulle emissioni di Co2 destinate ai veicoli pesanti.

Camion emissioni 0, piano green della Commissione europea

La proposta green dell’Unione europea

La Commissione europea chiede che tutti i nuovi autobus urbani siano a emissioni zero dal 2030, prevedendo un taglio delle emissioni del 90% per tutti i nuovi camion entro il 2040. Ad oggi i mezzi pesanti incidono per oltre il 6% nell’ambito delle emissioni di gas serra dell’Ue.

Gli obiettivi espressi contribuiranno a ridurre le emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti, garantendo “il passaggio a una mobilità a emissioni zero e agli obiettivi dell’Ue in materia di clima e inquinamento”, come spiega la Commissione.

Italia e Ue in disaccordo

Tuttavia, il Senato italiano controbatte la decisione sostenendo i possibili rischi per la propria economia. “Si rispedisce all’Europa il regolamento con una proposta contraria e motivata: la strada da percorrere deve essere realistica e non a scapito della nostra economia”, scrive la Lega in una nota.

Bruxelles invece, disapprovando la prospettiva italiana, spiega che il quadro normativo coordinato serve proprio a sostenere l’industria europea delle tecnologie pulite, dando maggiore impulso alla competitività internazionale.

“L’Unione europea è leader nel mercato della produzione di camion e autobus e un quadro giuridico comune l’aiuta a mantenere questa posizione in futuro. In particolare, gli standard rivisti danno un segnale chiaro a lungo termine che orienta l’industria dell’Unione verso investimenti nelle tecnologie innovative a zero emissioni e incentiva la diffusione delle infrastrutture di ricarica e rifornimento”, specifica infatti la Commissione europea.