Il nuovo piano di Unicredit: 500 filiali in meno e 8.000 esuberi entro il 2023

Il nuovo piano di Unicredit: 500 filiali in meno e 8.000 esuberi entro il 2023

Il piano Unicredit 2020-2023: 500 filiali in meno e 8.000 esuberi. Distribuzione ai propri azionisti di circa 8 miliardi di euro.

ROMA – Svelato il piano Unicredit 2020-2023. L’istituto bancario ha reso note le proprie strategie per il prossimo triennio: 500 filiali in meno e 8.000 esuberi. Questi sono due dei passaggi ‘chiave’ della banca che, inoltre, distribuirà ai propri azionisti 8 miliardi di euro tra cedole e riacquisto di azioni.

La cifra sarà suddivisa così: 6 miliardi rappresentati da dividenti in contanti mentre 2 per il riacquisto delle azioni proprie. Un piano che rischia di provocare diverse polemiche con i sindacati che sono sul piede di guerra per quanto riguarda gli esuberi.

Unicredit pronta a ridimensionare la sua presenza in Italia

Il taglio del personale (circa ottomila persone) è previsto in Italia, Germania e Austria con il 25% delle filiali che sarà chiuso. Nel nostro Paese, ha fatto sapere la First Cisl, ad abbassare le saracinesche saranno quasi 500 banche con oltre 6mila persone senza un posto di lavoro.

L’ad Jean Pierre Mustier ha voluto rassicurare tutti: “Continueremo a far leva sui nostri vantaggi competitivi – ha dichiarato – la rete presente in Europa occidentale, centrale e orientale, la posizione di banca di riferimento per le Pmi Europee e l’ampia crescente base dei clienti“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/UniCreditItalia

Sindacati in rivolta

Gli esuberi spaventano i sindacati. “Non è mai stato licenziato alcun bancario – ha precisato Mauro Incletolli, della First Cisl – ma a nostro giudizio questa scelta resta un errore madornale. In Italia l’istituto è già in carenza di organico. Noi chiediamo che a fronte delle uscite ci siano assunzioni di giovani“.

E la Fabi aggiunge: “Vuole fare come Mittal e chiedere uno scudo penale? Questi esuberi e le chiusure si aggiungono ai posti di lavoro tagliati nel 2007. Una decisione che ha reciso ancora di più il rapporto con la clientela e il legame con il territorio“.

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