Secondo il ministro Piantedosi la disperazione dei migranti non giustificherebbe un viaggio oltre oceano: scoppia una polemica.
Il 26 febbraio è avvenuto un nuovo naufragio di migranti a Crotone. Stando a quanto appreso, sarebbero almeno 59 le persone che non ce l’hanno fatta. 81 persone sono stare messe in salvo. Guai invece per tre presunti scafisti, già fermati dalle forze dell’ordine. In questa situazione è intervenuta anche l’Emergency, secondo cui la strage sarebbe frutto di precise scelte politiche.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno nel governo Meloni, Matteo Piantedosi. Secondo il politico le famiglie che hanno intrapreso il viaggio oltreoceano sarebbero irresponsabili, in quanto – a suo dire – nessuna condizione giustificherebbe mettere a repentaglio la vita del proprio figlio.
Sulle asserzioni del ministro dell’Interno sono intervenuti diversi politici e l’opinione pubblica in generale che ha aspramente condannato le sue parole. Piantedosi: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli».
L’intervento di Amato
Tra le prime persone a fare la forca a Piantedosi, in seguito alle sue dichiarazioni, c’è il deputato del Movimento 5 stelle Gaetano Amato. «Ieri sera a Crotone il ministro Piantedosi, a poche ore da una tragedia immane, ha pronunciato parole di rara inumanità. La colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini? Da un ministro della Repubblica ci saremmo aspettati parole più prudenti e capaci di cogliere il senso profondo di una tragedia che richiama la politica, in Italia come in Europa, alle sue responsabilità».
De Cristofaro: «Considerazioni gravi e fuori luogo»
Anche il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato, dice la sua. «Mentre ancora si recuperano i corpi in mare dei migranti, il ministro Piantedosi fa considerazioni gravi e fuori luogo: affermare che la disperazione non giustifica i viaggi a rischio significa non aver capito nulla del fenomeno migratorio. Quando non si ha nulla da perdere si tenta il tutto e per tutto, anche a rischio della propria vita o di quella dei propri figli. Il Governo deve fare un’unica cosa: cancellare il decreto Ong, che impedisci i salvataggi, in violazione del dettato costituzionale e delle norme di diritto internazionale e farsi promotore di una missione europea di soccorso, come Mare Nostrum».