L’ex presidente di Genoa e Livorno parla della società ligure, affermando come sia stata inevitabile la cessione al Milan di Krzysztof Piatek
Parlare di Genoa significa riferirsi, almeno per ciò che concerne la storia dell’italico pallone, alla nobiltà del calcio nostrano. Il Grifone infatti è la società più antica d’Italia: fondata nel 1893, i rossoblu sono stati i primi a vincere un campionato italiano. Secondo i criteri stilati dalla Figc, poi, la società ligure occupa l’undicesimo posto nella graduatoria della “tradizione sportiva italiana”. I grandi fasti di inizio ‘900, però, sono ben lontani. Ciò che conta adesso, come ha sottolineato l’ex presidente Aldo Spinelli ai microfoni dell’emittente Telenord, è stabilizzarsi economicamente e salvaguardare la Serie A.
Milan, Spinelli su Piatek: “Genoa deve stabilizzarsi”
“Quando non si cede un giocatore con il rischio di prendere zero lire come successo a me con Tomas Skuhravy è peggio. La società deve pensare soprattutto a stabilizzarsi economicamente, poi il Genoa ha sempre dimostrato di essersi salvato tutti gli anni e si salverà sicuramente anche quest’anno“.
“Ci sono squadre molto più deboli del Genoa – prosegue l’ex patron del Grifone – quindi penso che il rischio retrocessione non ci sia. Credo che contro il Torino vedrete già un altro Genoa; il Torino è forte ma i rossoblu in casa fanno paura a tutti. Levare un attaccante a gennaio di quelle dimensioni ha fatto sì che Cesare Prandelli si trovasse a disagio. Sostituirlo era impossibile“.
Milan: Piatek, le cifre di un bomber spietato
Krzysztof Piatek, nato il 1° luglio 1995, è approdato al Milan dal Genoa il 23 gennaio 2019. Il costo totale dell’operazione, per la società rossonera, è stato di 35 milioni di euro. Denaro che, finora, è stato investito in maniera ottimale. In 14 partite disputate con la maglia del Diavolo, infatti, la punta ex Cracovia ha messo a segno la bellezza di 10 reti: 8 in Serie A, 2 in Coppa Italia. La sua media, spaventosa, è di una rete ogni 99 minuti.