Piemonte e Pd: nelle chat spunta il “re delle tessere”

Piemonte e Pd: nelle chat spunta il “re delle tessere”

Come Salvatore Gallo, il “re delle tessere”, ha manipolato le nomine politiche in Regione Piemonte attraverso pressioni e strategie controverse.

Nell’ottobre del 2021, l’inchiesta sugli scandali in Regione Piemonte ha portato alla luce un sistema di pressioni e presunte compravendite di voti che vedono protagonista Salvatore Gallo, soprannominato il “re delle tessere“. Le intercettazioni pubblicate dal giornale “Il Fatto Quotidiano” rivelano i tentativi di Gallo di inserire suoi fidati nella giunta regionale, nonostante le resistenze interne al Partito Democratico.

Partito Democratico

Il ruolo di Salvatore Gallo nelle dinamiche di potere

Gallo, figura carismatica e controversa, ha sempre esercitato una forte influenza all’interno del PD piemontese. Le carte dell’inchiesta illustrano come, nonostante l’opposizione interna, abbia cercato di piazzare tre dei suoi consiglieri come assessori, esprimendo frustrazione per l’esclusione: “Facciamo una figura di merda (…) Siamo gli unici tagliati fuori“. Questo sfogo è avvenuto in una conversazione intercettata con il figlio Raffaele, allora capogruppo dimissionario del PD in Regione, come ripreso da affaritaliani.it

Le pressioni sui vertici del partito

Il caso diventa ancora più intrigante quando si considerano le pressioni esercitate su figure di alto profilo come Piero Fassino, ex sindaco di Torino, e Enrico Letta, allora segretario del PD. Salvatore Gallo, attraverso Ignazio Moncada, un intermediario tra affari, politica e servizi, ha esteso la sua influenza fino ai vertici del partito. “Se abbiamo l’acqua alla gola Ignazio è a Roma, dico fa una telefonata a Letta… e dica che il suo delfino si comporti come un uomo“, riporta una delle intercettazioni, sottolineando come Gallo abbia tentato di manipolare anche le decisioni a livello nazionale per favorire le sue posizioni regionali, sempre secondo quanto riportato da affaritaliani che cita Il Fatto Quotidiano.

Queste rivelazioni sollevano questioni significative riguardo la trasparenza e l’integrità delle istituzioni politiche, mettendo in luce un sistema di potere e favoritismi che sembra radicato all’interno di certi livelli della politica italiana. L’inchiesta in Piemonte non è solo un caso isolato, ma un esempio emblematico delle sfide che il sistema politico italiano deve affrontare per rinnovarsi e ristabilire la fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni.