Pierina Paganelli, giallo su un amico di Louis Dassilva: “Era con lui, ora irreperibile”

Pierina Paganelli, giallo su un amico di Louis Dassilva: “Era con lui, ora irreperibile”

Nuove rivelazioni nel caso Pierina Paganelli: un amico di Louis Dassilva, presente il giorno dell’omicidio insieme a Valeria, risulta irreperibile.

Il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli continua a infittirsi, con nuove rivelazioni che potrebbero aprire scenari inediti nelle indagini.

Durante l’ultima puntata del programma Storie Italiane, è emersa un’importante indiscrezione: un amico di Louis Dassilva, presente insieme a lui e a Valeria il giorno dell’omicidio, è scomparso nel nulla.

L’uomo risulta irreperibile agli investigatori. Questa figura, inizialmente trascurata, potrebbe ora ricoprire un ruolo cruciale nella ricostruzione della dinamica del crimine.

L’amico irreperibile di Louis Dassilva: è un testimone chiave?

Secondo quanto riportato durante la trasmissione, l’amico di Dassilva aveva un appuntamento con lui e la moglie Valeria il giorno fatale, il 3 ottobre.

La loro presenza insieme è stata confermata da una telecamera di sorveglianza, la “Cam 3” della farmacia di via del Ciclamino, che ha ripreso i tre individui quel giorno.

Dopo aver pranzato insieme, l’amico è stato accompagnato alla stazione alle 15:00. Si trovava a Rimini perché il presunto killer di Pierina Paganelli gli aveva chiesto di portare un regalo per la moglie dal Senegal.

Dopo averlo accompagnato alla stazione, però, di questo uomo si sono perse completamente le tracce. Nessun’altra telecamera lo ha più ripreso, e oggi risulta irreperibile.

La sua assenza preoccupa gli investigatori, soprattutto alla luce dei nuovi dettagli emersi sulla scena del crimine.

Caso Pierina Paganelli e i profili del DNA: tre identità da verificare

Un altro aspetto cruciale che potrebbe far luce sul mistero riguarda la presenza di tre distinti profili di DNA ritrovati sul corpo della vittima.

Uno di questi appartiene senza ombra di dubbio a Louis Dassilva, ma gli altri due – entrambi maschili – restano ancora senza nome.

Il consulente forense Davide Barzan ha spiegato come questi profili siano ora oggetto di analisi approfondite per essere confrontati con la banca dati nazionale.

Il sospetto che almeno uno dei profili genetici possa appartenere a un abitante del condominio o a una persona intervenuta sulla scena del crimine è reale.