Pierina Paganelli, il Riesame su Dassilva: “Pericoloso, non conosce limiti”

Pierina Paganelli, il Riesame su Dassilva: “Pericoloso, non conosce limiti”

Omicidio Pierina Paganelli, confermata la custodia cautelare per Louis Dassilva: il Riesame ribadisce la pericolosità dell’unico indagato.

Il Tribunale del Riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere per Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli.

Il ricorso presentato dalla difesa è stato respinto, con il giudice che ha sottolineato: “L’assoluta incapacità del soggetto di contenere le sue insane pulsioni criminose e l’assoluta mancanza di qualsiasi minimo rispetto per la vita umana“.

Il presunto killer, è un trentenne di origine senegalese e si trova in carcere dallo scorso luglio.

Caso Pierina Paganelli: la decisione del Riesame su Louis Dassilva

Le parole del Tribunale del Riesame sull’omicidio di Pierina Paganelli, come riportato fa Fanpage.it, evidenziano nell’indagato che: “Contempla come possibile la soppressione di una vita umana se questa ostacola un suo piano“.

Le indagini, basate su video di sorveglianza, testimonianze e la presunta confessione dell’indagato alla sua amante. Questi dati hanno fornito un quadro che per gli inquirenti confermerebbe la colpevolezza del 30enne.

Nella ricostruzione degli eventi, il presunto killer avrebbe agito con estrema freddezza e determinazione. “Non conosce limiti alle proprie possibilità di azione“, così è stato descritto dall’ordinanza del giudice.

Gli indizi e la confessione all’amante

Oltre al video che lo immortalerebbe sul luogo del delitto, Louis Dassilva è stato indicato come colpevole anche per altri comportamenti sospetti.

Ad esempio, i vari tentativi di depistaggio e l’assenza di un alibi valido per il giorno dell’omicidio di Pierina Paganelli. Ulteriore elemento decisivo è stata la confessione che avrebbe fatto alla sua amante, Manuela Bianchi.

La ricostruzione della dinamica dell’omicidio e delle caratteristiche personologiche mostrate dall’autore del delitto confermano la pericolosità del soggetto“, aggiungono i giudici.

Dunque per questi motivi, secondo il Tribunale del riesame, rilasciare il presunto killer , si legge: “Nessuna affidabilità può dunque attribuirsi ad un tale soggetto, e tanto meno può pensarsi di rimandare il medesimo nel domicilio confinante con quello della sua amante, dove ora è presente il marito di lei“.