Nuovi sviluppi nell’omicidio di Pierina Paganelli: emergono ipotesi su un possibile movente religioso legato ai testimoni di Geova.
Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, la donna 78enne uccisa nel suo garage a Rimini nell’ottobre 2023, potrebbero prendere una nuova direzione.
Fino ad oggi, la pista principale seguita dagli inquirenti è stata quella di un delitto passionale. Tuttavia, nuovi elementi portano alla luce la possibilità di un movente religioso che potrebbe allargare il cerchio degli indagati.
I testimoni di Geova e l’ipotesi del movente religioso
Un elemento di grande rilevanza, come scritto da Mowmag.com, che sta emergendo è la connessione tra Manuela Bianchi e la comunità dei testimoni di Geova, di cui lei e il fratello Loris facevano parte.
Si ipotizza che il giorno prima dell’omicidio, la donna avrebbe dovuto affrontare il giudizio del collegio degli anziani della congregazione.
Se la sua relazione adulterina con Louis Dassilva fosse stata scoperta, questo avrebbe comportato gravi conseguenze sul piano morale e sociale all’interno della comunità religiosa, dove la condanna dell’adulterio è particolarmente severa.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, questo giudizio imminente avrebbe potuto rappresentare un fattore di pressione psicologica su Manuela.
In questo contesto, dunque, si potrebbe aprire lo spazio per l’ipotesi che non solo la passione – ma anche la religione – possa aver giocato un ruolo determinante nell’omicidio di Pierina Paganelli.
L’ipotesi di un movente religioso accanto a quello passionale potrebbe allargare il numero di persone coinvolte nel delitto.
Non è da escludere, infatti, che qualcuno possa aver agito per proteggere l’onore di Manuela o per evitare che il suo tradimento diventasse di dominio pubblico nella comunità religiosa.
Le accuse contro Dassilva sull’omicidio di Pierina Paganelli
Louis Dassilva, unico indagato finora, è attualmente in carcere con l’accusa di essere l’autore materiale dell’omicidio. La sua relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, moglie del figlio di Pierina Paganelli, ha rappresentato fin dall’inizio un elemento centrale nelle indagini.
Secondo quanto emerso dai tabulati telefonici e dalle intercettazioni, il rapporto tra i due era più profondo di una semplice scappatella: si trattava di una relazione stabile, con promesse d’amore reciproco.
In alcune conversazioni, Manuela si sarebbe preoccupata per le possibili conseguenze del loro legame, temendo che potesse portare entrambi all’arresto.
