Un anno dalla morte di Piero Angela: una vita dedicata alla cultura

Un anno dalla morte di Piero Angela: una vita dedicata alla cultura

Un anno fa scompariva Piero Angela, che ha accompagnato un’intera generazione alla scoperta della storia e la scienza.

E’ già trascorso un anno dalla morte di Piero Angela, divulgatore scientifico e conduttore televisivo più amato in Italia. Ancora impresso nei ricordi degli amanti della cultura e della storia, il presentatore defunto ha lasciato in eredità i suoi beni più preziosi a suo figlio Alberto, che continua ad onorarlo con la stessa passione condivisa.

Piero Angela

L’eredità culturale di Piero Angela

Piero Angela è scomparso esattamente il 13 agosto 2022, all’età di 93 anni: ad annunciare la sua dipartita fu suo figlio Alberto, a cui ha lasciato un’immensa eredità culturale lasciandogli la possibilità di accompagnare una nuova generazione alla scoperta delle bellezze storiche.

Noto per il suo celebre programma Rai Superquark, l’eredità del conduttore è stata raccolta dal figlio con Ulisse e, nelle scorse settimane, con Noos. Anche a seguito della sua scomparsa, Piero viene ancora ricordato come un grande uomo versatile e di cultura.

La divulgazione scientifica

“Qualsiasi cosa può essere spiegata per essere capita da tutti”, disse una volta Piero Angela, esprimendo la sua capacità di utilizzare le parole e le immagini per rendere di facile comprensione anche concetti che potrebbero apparire talvolta complessi.

Nel corso della sua carriera, Angela si era imposto con la sua divulgazione scientifica in prima serata sulla Rai, con il suo mitico Superquark. Successivamente il conduttore dovette scivolare con la sua trasmissione verso la stagione estiva, diventando una certezza per i telespettatori anche durante il periodo giugno-settembre.

Piero presentava grandi documentari naturalistici fino a parlare di esperimenti di chimica e di fisica. Un percorso affascinante le cui redini sono state prese poi da Alberto Angela dopo la sua morte. Il defunto presentatore è stato ricordato anche dal ministero dell’Istruzione e del Merito: una delle tracce della maturità 2023, infatti, è stata estratta da “Dieci cose che ho imparato”, il libro-testamento del divulgatore.

Il rapporto con i suoi docenti

Nella sua ultima trasmissione Prepararsi al futuro, andata in onda lo scorso autunno, Piero Angela parlava della sua esperienza con la scuola. “Io ho fatto il liceo classico tanti anni fa e la gran parte del programma era rivolta a studiare il passato. C’erano anche le materie scientifiche, ma forse sono stato sfortunato, non ho avuto dei professori che mi abbiano fatto amare la scienza: erano noiosi, pedanti, poco coinvolgenti”, raccontava il divulgatore.

Tuttavia, la sua passione per la scienza è stata appresa solo dopo, “grazie al mio lavoro da giornalista, che mi ha aiutato a comprendere come alcune cose non mi fossero state insegnate, per esempio il metodo della scienza, le regole, l’etica, il piacere di scoprire, la filosofia della conoscenza”.

“A quel punto ho iniziato a leggere libri, riviste e a realizzare programmi di scienza e tecnologia. Un lavoro a tempo pieno per imparare a pensare in modo nuovo. Se vi ho raccontato questa vicenda personale è perché mi sono chiesto quanto sarebbe stato importante per voi giovani avvicinarvi alla scienza e alla tecnologia, in un modo che è in costante cambiamento”, conclude Angela.

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