Pfizer avvia la sperimentazione della pillola contro il Covid. Come funziona

Pfizer avvia la sperimentazione della pillola contro il Covid. Come funziona

Lotta al coronavirus, Pfizer avvia la sperimentazione della pillola contro il Covid. Cosa sappiamo e come funziona il farmaco ‘rivoluzionario’.

È partita la sperimentazione della pillola contro il Covid di Pfizer, una possibile rivoluzione in questa fase dell’emergenza sanitaria.

Pfizer avvia la sperimentazione della pillola contro il Covid

Stando a quanto riportato dai media statunitensi, il colosso farmaceutico ha avviato i test clinici sulla pillola contro il Covid. Si tratta di una compressa che deve essere assunta per via orale durante le prime fasi della malattia.

La pillola agisce legandosi a un enzima virale e impedisce al virus di replicarsi. Non si tratta di una tecnologia nuova. Gli inibitori della proteasi hanno avuto ottimi risultati nella lotta a malattie come l’HIV e l’epatite C.

Il farmaco di Pfizer, come il vaccino, impedirebbe quindi uno sviluppo grave della malattia.

Le prime informazioni sulla sperimentazione dovrebbero essere condivise da Pfizer nei primi giorni di Aprile. A quel punto avremo dati concreti per capire se questa pillola possa arrivare sul mercato in tempi realisticamente brevi.

Ovviamente per quanto riguarda la lotta al Covid la priorità resta il vaccino, e lo scopo deve essere quello di coprire la maggioranza della popolazione entro la fine dell’anno. Una sfida difficile ma non impossibile. L’unica strada per uscire in tempi brevi dal dramma della pandemia, che ormai prosegue da un anno con effetti disastrosi dal punto di vista economico e sociale.

La somministrazione

Abbiamo anche le prime informazioni sulla distribuzione: la pillola andrebbe presa due volte al giorno per cinque giorni. Ovviamente i dati potrebbero essere rivisti durante la fase di sperimentazione.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Pfizer/

La cura dal potenziale rivoluzionario

La pillola, qualora la sperimentazione andasse a buon fine e nel caso in cui si procedesse con l’approvazione e quindi con la distribuzione, non andrebbe a sostituire il vaccino. Si tratterebbe di una cura antivirale – la prima – per le persone che contraggono il virus. In questo caso, senza uno sviluppo grave della malattia, si eviterebbe un aumento della pressione sui sistemi sanitari. Di fatto il Covid si potrebbe curare con il farmaco direttamente a casa. Quasi come un raffreddore o una infezione virale non grave, per semplificare il concetto.

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