Il 19 ottobre, Piracy Shield ha bloccato per errore Google Drive e una cache di YouTube, causando disservizi agli utenti.
Il 19 ottobre, un errore imprevisto da parte di Piracy Shield, il sistema anti-pirateria utilizzato dall’Agcom per contrastare lo streaming illegale, ha colpito alcuni dei servizi più utilizzati al mondo: Google Drive e YouTube. L’incidente ha causato disservizi su larga scala, sollevando preoccupazioni sull’efficacia e la precisione del sistema automatico di segnalazione utilizzato da Piracy Shield.
Un errore che coinvolge Google
Il blocco è avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato e ha interessato due domini fondamentali: uno collegato a Google Drive e uno delle cache di YouTube. Questo problema ha colpito milioni di utenti che, per ore, non hanno potuto accedere ai propri file o fruire di video su YouTube. Il dominio drive.usercontent.google.com, cruciale per il funzionamento di Google Drive, è stato erroneamente inserito nella lista dei siti bloccati da Piracy Shield. Rendendo impossibile il download e l’accesso ai dati memorizzati sulla piattaforma.
Secondo quanto riportato da Wired, il blocco è durato diverse ore. Durante le quali utenti da tutto il mondo hanno sperimentato disagi nell’utilizzo di questi servizi essenziali. La piattaforma di monitoraggio Piracy Shield Search ha confermato l’effettivo blocco di questi domini, alimentando ulteriori preoccupazioni sull’affidabilità del sistema anti-pirateria.
Impatti e rischi del sistema Piracy Shield
L’incidente mette in luce i rischi legati all’uso di strumenti automatici per combattere la pirateria. Sebbene Piracy Shield sia stato ideato per fermare lo streaming illegale di eventi sportivi. La sua capacità di distinguere tra siti legittimi e quelli coinvolti in attività illecite sembra carente. Il fatto che un colosso come Google sia stato colpito da questo errore solleva interrogativi sull’efficacia del sistema e sui possibili danni che potrebbe causare in futuro.
Il blocco di servizi come Google Drive e YouTube non è solo un problema tecnico, ma anche un segnale di allarme per altre piattaforme digitali che potrebbero essere colpite erroneamente. Gli utenti si aspettano che strumenti anti-pirateria siano precisi e affidabili. Ma casi come questo mettono in discussione la sicurezza e la stabilità dell’infrastruttura digitale nel suo complesso.