L’uomo è un pluripregiudicato che ha quasi ammazzato una persona a martellate in testa: ha preferito il carcere ad una possibile vendetta.
Spaccio di cocaina, furti, truffe ed un tentato omicidio a colpi di martello: una vita dedicata al crimine di cui, però, aveva terribilmente paura. Un pluripregiudicato si è costituito perché pensava che presto qualcuno sarebbe arrivato da lui a vendicarsi e lo avrebbero ucciso.
Una vicenda di cronaca incredibile quella avvenuta giovedì a Monza che ha come attore protagonista un 46enne marocchino, immigrato irregolarmente in Italia, che ha preferito la galera ad un incontro con un sicario.
Denunce e galera: un’esistenza legata alla malavita
La sua è una storia turbolenta, legata alla malavita, iniziata con il suo arrivo illegale in Italia nel 2004. Due anni dopo aveva già una denuncia a carico per truffa a causa di un finanziamento per l’acquisto di una macchina sportiva. Nel 2007 non aveva più la patente, ritirata per guida in stato di ebbrezza, e pochi mesi dopo era stato arrestato per spaccio di cocaina.
L’anno successivo il fatto più grave: il tentato omicidio di un connazionale a martellate. Dopo essere rientrato da una serata passata in un locale aveva aggredito un uomo colpendolo ripetutamente in testa e sul corpo. Quella violenza gli era costata tre anni di carcere. Quando è stato liberato, nel 2011, aveva poi ricevuto altre due denunce per furto aggravato.
Paura per la vendetta
Dopo essere rientrato in Marocco era tornato di nuovo in Italia ma la paura di subire ritorsioni per i suoi comportamenti lo ha messo in ginocchio. Il 46enne ha telefonato alla polizia dicendo che sul pullman che aveva preso era salito anche un sicario, pronto ad ucciderlo. Ora il marocchino sarà inviato al Cpr di Bari, in attesa di essere rispedito per l’ultima volta di nuovo in Africa.