Pnrr: multe da giugno per gli esercenti che rifiutano i pagamenti con Pos
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Direttore: Alessandro Plateroti

Pnrr: multe da giugno per gli esercenti che rifiutano i pagamenti con Pos

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Contro l’evasione fiscale il Governo ha previsto dal 30 giugno delle multe agli esercenti che rifiutano i pagamenti con Pos.

Con l’approvazione del decreto Pnrr il Governo anticipa al 30 giugno l’entrata in vigore delle misure volte a contrastare l’evasione fiscale, inizialmente fissata a gennaio 2023. E’ prevista una multa fissa di 30 euro per chi non accetterà i pagamenti con Pos, alla quale va aggiunto il 4% dell’importo della transazione non accettata.

Esercenti e professionisti che rifiuteranno i pagamenti dei clienti tramite Pos non la passeranno liscia. Le sanzioni che partiranno dalla fine di giugno sono un chiaro segnale contro l’evasione fiscale. La norma è prevista nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il pagamento con carta di credito, carta prepagata o bancomat deve essere sempre previsto. L’obbligo in realtà c’è dal 2014 ma non la multa.

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Tuttavia non tutti si mostrano pienamente positivi riguardo alle nuove misure. In particolare Confcommercio ha spiegato che a poco servono le sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici se poi non si prevedono “scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese”.

Confcommercio ha dunque fatto una proposta. Ovvero quella di potenziare “lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente e prevedere la gratuità dei micropagamenti”. Secondo l’associazione a tutela dei commercianti puntare solo sulle sanzioni non aiuta il processo di modernizzazione del sistema dei pagamenti.

Le altre modifiche

Ci sarebbero poi altre modifiche previste dal Consiglio dei ministri nel pacchetto di norme contro l’evasione del Pnrr. Tra queste, niente obbligo di fattura elettronica per le partite Iva in regime forfettario entro i 25mila euro di reddito fino al 2024. Inoltre, contro il lavoro in nero, realtà drammatica del Paese, dovrebbe nascere un portale nazionale del sommerso.

Quest’ultimo andrebbe a sostituire, e ad integrare, le vecchie banche dati tramite cui Inail e Inps inseriscono gli accertamenti ispettivi.

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ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2022 11:08

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