Poliomielite a Gaza dopo 25 anni: l’allerta dell’UNICEF

Poliomielite a Gaza dopo 25 anni: l’allerta dell’UNICEF

Gaza: dopo 25 anni ricompare la poliomielite. Il portavoce di UNICEF Italia mette in guardia e parla di vaccini per 340mila bambini.

La ricomparsa della poliomielite nella Striscia di Gaza, dopo 25 anni di assenza, ha scatenato un allarme internazionale. A Fanpage.it, Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia, ha chiesto una pausa umanitaria urgente per consentire la vaccinazione di 340mila bambini, evidenziando la gravità della situazione e il rischio di un’ulteriore diffusione del virus non solo a Gaza ma anche nei paesi vicini.

Poliomielite a Gaza: il primo caso dopo 25 anni

I funzionari sanitari palestinesi hanno identificato un caso di poliomielite in un bambino di 10 mesi non vaccinato nella città di Deir al-Balah, a Gaza. La diagnosi è stata confermata da test eseguiti ad Amman, in Giordania. Questo è il primo caso segnalato nella Striscia di Gaza dopo anni di assenza della malattia, in un contesto già duramente colpito dal conflitto tra Israele e Hamas, iniziato lo scorso ottobre. La poliomielite, una malattia potenzialmente fatale e paralizzante, colpisce principalmente i bambini sotto i cinque anni e si diffonde attraverso l’acqua contaminata. Attualmente, Pakistan e Afghanistan sono gli unici Paesi dove la polio è ancora endemica.

La richiesta di una pausa vaccinale

Di fronte a questo scenario, l’UNICEF, insieme all’OMS, ha richiesto una pausa umanitaria di almeno 7 giorni per poter avviare una campagna di vaccinazione su larga scala. L’obiettivo è raggiungere il 95% dei bambini sotto i 10 anni nella Striscia di Gaza, somministrando loro due dosi di vaccino orale contro la polio. Iacomini ha evidenziato l’urgenza di questa operazione, spiegando che senza un’interruzione delle ostilità e un accesso sicuro per gli operatori sanitari, la campagna vaccinale rischia di fallire, con conseguenze devastanti per la salute dei bambini.

Logistica e sfide sul campo

La campagna vaccinale presenta anche sfide logistiche significative. Le dosi di vaccino, circa un milione e mezzo, devono essere trasportate in condizioni controllate fino a Gaza, passando per l’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv. La catena del freddo è essenziale per mantenere l’efficacia del vaccino, e ogni ritardo o complicazione nel trasporto potrebbe compromettere l’intera operazione. L’UNICEF e l’OMS stanno quindi spingendo per una rapida risoluzione di queste problematiche, insistendo sulla necessità di una “pausa-polio” per garantire che i vaccini raggiungano i bambini in sicurezza e tempestivamente.