I due poliziotti sono stati licenziati dopo un fatto critico avvenuto nel 2020: “La polizia è istituzionalmente razzista”.
Due agenti di polizia, a Londra, avevano fermato due persone di colore che si trovavano nella loro auto insieme a loro figlio. Il motivo del gesto? In realtà, nulla di fondato è accaduto per far partire la perquisizione: i due agenti oggi vengono licenziati dal loro incarico per motivi razziali.
L’arresto immotivato
I fatti risalgono al 4 luglio del 2020, quando i poliziotti londinesi – Jonathan Clapham e Sam Franks – hanno fermato e perquisito due persone nere che si trovavano a bordo della loro vettura. Gli agenti hanno inseguito l’auto della coppia di atleti, Bianca Williams (29 anni) e il suo compagno portoghese Ricardo dos Santos (28 anni).
Una volta raggiunti davanti la loro abitazione a Maida Vale, ovest di Londra, gli agenti hanno fermato e fatto scendere i due dall’auto, per poi perquisire quest’ultima dove si trovava loro figlio di 3 mesi. Gli ufficiali avevano dichiarato che i due corridori erano sospettati per il modo in cui guidavano, e per aver sentito dopo anche odore di cannabis.
Le accuse di razzismo contro i poliziotti
A sollevare la bufera di critiche era stato il video dell’arresto filmato da Williams, che ha postato il filmato nei giorni seguenti. Nel momento dell’arresto, i poliziotti hanno lasciato i due ammanettati per 45 minuti. La coppia era palesemente in uno stato di sofferenza, dopo il violento arresto da parte degli agenti.
Il video è stato ricondiviso sui social da diversi utenti, i quali accusavano che gli ufficiali avessero fermato la coppia in quanto neri. Un’accusa razzista, quindi, che ha spinto la polizia di Londra ad avviare un’indagine interna.
I due agenti licenziati
La versione dei due agenti sui motivi del fermo dei due atleti neri non è stata abbastanza credibile: nel corso delle indagini è emerso infatti che avevano mentito. Mercoledì, infatti, la commissione ha ordinato il licenziamento degli agenti Jonathan Clapham e Sam Franks per aver mentito sull’odore di cannabis.
“Ciò dimostra che, non importa quale sia il tuo background, quanto sei istruito, quale percorso professionale scegli di intraprendere, il colore della tua pelle gioca un ruolo“, ha dichiarato Dos Santos a Reuters.
Poi ha aggiunto: “Abbiamo avuto la fortuna di poter far luce sulla questione, di poter portare avanti queste affermazioni e di mostrare effettivamente al mondo che la polizia di Londra è ancora istituzionalmente razzista”.